G7, per i governi diritto “sovrano” di chiudere le frontiere

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G7, per i governi diritto “sovrano” di chiudere le frontiere

27 Maggio 2017

I governi hanno il diritto “sovrano” di chiudere le frontiere e di fissare delle soglie per i migranti. “Nel rispetto dei diritti umani e di tutti i migranti e rifugiati riaffermiamo i diritti sovrani degli Stati a controllare i propri confini e a fissare i limiti chiari sui livelli di migrazione come elemento chiave della sicurezza nazionale e del benessere economico”. E’ quanto si legge nella bozza delle conclusioni pubblicata dall’agenzia tedesca Dpa. Documento in cui si ribadisce poi “la necessità di sostenere i rifugiati il più vicino possibile ai loro paesi di origine, in modo che siano in grado di tornare” e “di creare partnership per aiutare i paesi a creare le condizioni all’interno dei loro stessi confini per risolvere le cause delle migrazioni”.

Ma la nota di merito è posta sul rafforzamento del controllo ai confini. “Ridurre la migrazione irregolare, combattere il contrabbando, il lavoro forzato, la schiavitù moderna e il traffico degli esseri umani e affrontare le questioni legate alla criminalità organizzata transnazionale, all’estremismo violento, al terrorismo e al commercio illecito”.

I leader del G7 hanno, inoltre, firmato una dichiarazione comune in materia di sicurezza e terrorismo. “Dopo quanto successo alcuni giorni fa a Manchester – ha detto Gentiloni – questo è un messaggio di amicizia e vicinanza al Regno Unito”. La May, da parte sua, ha ringraziato i leader del G7 “per il sostegno mostrato davanti a questo orribile attacco”. È importante, ha detto il primo ministro britannico, che “noi leader abbiamo mostrato una fiera determinazione per assicurare che useremo ogni strumento a disposizione per combattere contro il terrorismo e proteggere i nostri popoli”.

Su clima, invece, un punto d’incontro pare impossbile. Troppe le distanze tra i vari capi di Stato. La discussione su questo punto è infatti sospesa. “L’amministrazione Usa ha in corso una riflessione interna di cui gli altri paesi hanno preso atto confermando il loro impegno totale” ha detto Gentiloni, “l’accordo di Parigi è un pezzo del nostro futuro, siamo fiduciosi che dopo una riflessione interna, anche gli Stati Uniti, che hanno un ruolo fondamentale, vorranno partecipare”. E’ probabile che Trump annunci la sua decisione sull’accordo del 2015, da cui vorrebbe ritirarsi, proprio al rientro a Washington.