G8 donne. Carfagna: “Non siamo qui per piangere, siamo qui per la vittoria”

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G8 donne. Carfagna: “Non siamo qui per piangere, siamo qui per la vittoria”

09 Settembre 2009

"Non siamo qui per lamentare la condizione femminile. Nè solamente per denunciare o piangere. Siamo qui per la lotta e per la vittoria". Così il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna ha aperto, alla Farnesina, la Conferenza internazionale sulla violenza contro le donne. Il ministro ha confermato che "l’affermazione dei diritti delle donne e l’eliminazione delle forme di violenza di cui sono vittime sono priorità del governo italiano sia sul piano interno che internazionale".

Carfagna ha ricordato che alla Conferenza – di cui lei è la promotrice – partecipano 25 Paesi: "Non c’è paese – ha detto – che possa dirsi alieno alla sciagura della violenza contro le donne". Dai 2 giorni di dibattito uscirà un documento finale che vuole impegnare i governi "ad agire concretamente per l’informazione e l’azione legislativa. Vogliamo – ha sottolineato il ministro – che Roma sia solo la prima volta di un impegno fisso. Lavoreremo affinchè i ministri degli G8 facciano propri i risultati della Conferenza e rendano così questo incontro un’occasione di concreto progresso".

Il ministro nel suo intervento ha citato alcune emblematiche figure femminili, eroine dei diritti. Fra queste, Rosa Parks e Maria Stewart. E poi, fra le presenti, la senegalese Khadi Kota che combatte le mutilazioni genitali, e Ayaan Hirsi Ali che si è sottratta ad un matrimonio impostole a 20 anni e che vive sotto minaccia. Carfagna ha ricordato le iniziative legislative in Italia, come la legge contro lo stalking: "La strada è intrapresa ma i problemi sono ancora tanti. Sento che la chiave del riscatto delle donne è in questa catena che vogliamo costruire oggi". È necessario – ha aggiunto – "liberare le nostre sorelle dalla paura. Se una donna è libera, se può amare e sposare chi vuole, se studia, se può lavorare, se può scegliere quando e se essere madre, vestirsi come crede, parlare a voce alta, sorridere, la società intera fiorirà".