G8, il premier Berlusconi: “Grande solidarietà a Denis Verdini”

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G8, il premier Berlusconi: “Grande solidarietà a Denis Verdini”

16 Febbraio 2010

Silvio Berlusconi ha manifestato “grande solidarietà” a Denis Verdini. Stamani il premier ha avuto un colloquio con il coordinatore nazionale del Pdl a margine della presentazione delle quattro candidate donne nelle regioni del Centro Italia, nel quartier generale di via dell’Umiltà. Verdini è indagato nell’inchiesta della procura di Firenze sugli appalti per i Grandi Eventi.

E’ stato sentito ieri sera dai sostituti procuratori Mione e Monferini, titolari dell’inchiesta che ha portato a 4 arresti e 28 indagati, tra i quali anche il sottosegretario alla Protezione Civile, Guido Bertolaso. E’ stato lo stesso Verdini a rendere nota la sua iscrizione nel registro degli indagati: ”Dopo aver letto che il mio nome compariva per fatti marginali nell’inchiesta condotta dalla Procura di Firenze in merito agli appalti per le opere emergenziali affidate alla gestione della Protezione civile – ha spiegato Verdini in una nota – e dopo aver saputo dai giornali che il mio telefono era stato intercettato indirettamente, per una serie di colloqui con gli indagati, uno dei quali, Riccardo Fusi, è un mio carissimo amico da molti anni, ho chiesto al mio avvocato di verificare i fatti presso la magistratura. In questo modo ho appreso di essere stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di corruzione”.

Verdini aggiunge poi che la vicenda che gli viene contestata dai magistrati fiorentini “riguardava solo ed esclusivamente la segnalazione per la nomina di Fabio De Santis a Provveditore delle opere pubbliche per Toscana, Umbria e Marche. Ho quindi chiesto e ottenuto la disponibilità del Procuratore della Repubblica di Firenze ad essere ascoltato quanto prima, cosa che è avvenuta di fronte ai pubblici ministeri Giuseppina Mione e Giulio Monferini, titolari dell’inchiesta, ai quali ho fornito serenamente e con la massima trasparenza le informazioni richieste, illustrando le motivazioni del mio intervento come unicamente riconducibili al tentativo di risolvere il problema del danno erariale conseguente all’appalto per la realizzazione della scuola Marescialli e carabinieri a Firenze. Ho quindi dimostrato – conclude il coordinatore del Pdl nella nota – la mia più totale estraneità all’accusa”.

Sulla vicenda intervengono il senatore Marcello Pera e il viceministro allo Sviluppo economico Adolfo Urso. L’ex presidente del Senato critica il metodo della procura che ha disposto le intercettazioni telefoniche , ”pagate, trascritte e passate ai giornali” facendo riferimento a una conversazione intercettata fra la moglie di Verdini e un amico di famiglia al quale chiedeva aiuto per la sistemazione alberghiera dei propri figli. ”Quali esigenze giudiziarie – si domanda  Pera – il procuratore intendeva soddisfare origliando al telefono di un ragazzo? Mi rispondo da solo. Primo, i procuratori non sanno più e non vogliono più fare indagini. A loro – aggiunge il senatore del Pdl – basta ascoltare al telefono chiunque e comunque, tanto una legge che li costringa ad un minimo di professionalità non verrà mai approvata. Secondo, i procuratori sanno che la loro carriera sarà garantita in ogni caso, tanto le loro telefonate per appaltarsi le promozioni non verranno mai pubblicate. Terzo, c’è un degrado allarmante nel costume pubblico, ma c’è una degenerazione anche più grave nelle stanze della giustizia", conclude Pera. Urso, pur “nell’assoluto rispetto per la magistratura",difende il coordinatore del Pdl Verdini sottolineando che “la politica deve fare la politica e la magistratura deve fare la magistratura” e osservando come “tante volte abbiamo avuto delle indagini che poi si sono concluse con un nulla di fatto e la piena assoluzione di coloro che erano stati indagati”.