“Galli Della Loggia sbaglia, Ombrina è una risorsa per l’Italia”

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“Galli Della Loggia sbaglia, Ombrina è una risorsa per l’Italia”

25 Maggio 2013

Ombrina Mare, il progetto petrolifero che Medoil Gas vorrebbe realizzare in Adriatico, conquista la prima pagina del Corriere della Sera. Lo storico Ernesto Galli della Loggia il 19 maggio scorso ha pubblicato un infuocato editoriale dove si definisce Ombrina uno scempio ecologico che mette a rischio il paesaggio, la natura e l’ambiente del nostro Paese. L’editoriale ha provocato una lunga e argomentata risposta dell’ad di Medoil, Sergio Morandi, che ha contestato le affermazioni di Galli Della Loggia, tanto da indurre l’autore a una precisazione, in un botta e risposta che si è esteso ad altri giornali e sul web. Visto che Galli Della Loggia ha chiuso il suo fondo sul Corriere chiedendo alle autorità di intervenire, abbiamo deciso di sentire cosa ne pensa della “querelle Ombrina” l’onorevole Paolo Tancredi (Pdl), vicepresidente della Commissione Politiche Comunitarie alla Camera dei Deputati.

Onorevole, ha letto l’editoriale di Galli Della Loggia sul Corriere? Lo storico parla di «bomba ecologica».

L’ho letto e mi ricorda un altro editoriale scritto qualche anno fa dal professore, nel quale si faceva un bilancio sui mali cronici del nostro Paese spiegando che agli italiani resta solo un «disperato qualunquismo». Se penso a cosa ha scritto Della Loggia su Ombrina mi viene da commentare che dal qualunquismo siamo passati al «buonsensismo».

Prego?

C’è un ambientalismo politicamente corretto che pervade in maniera clamorosa giornali e televisioni facendo passare l’idea che in futuro non ci sarà più bisogno delle fonti fossili per l’approvvigionamento energetico. E’ un falso, se guardiamo alle proiezioni statistiche sui consumi energetici ci accorgiamo subito che l’Italia ha e avrà bisogno di petrolio e gas. Mi sembra che Galli Della Loggia sia caduto nella trappola manichea del «senza se e senza ma» che non è mai stato uno slogan adatto al mondo liberale.

Veramente Galli Della Loggia ha usato come fonte la professoressa D’Orsogna, che insegna negli Usa e ha un «invidiabile curriculum scientifico». Lei ce l’ha?

Sono ingegnere e facendo politica ho imparato molte cose sulla questione energetica. Altrimenti non sarei qui a parlare e cercherei di informarmi in modo obiettivo.

La D’Orsogna non è obiettiva?

Conosco il suo blog e non metto in dubbio i suoi titoli accademici. Mi sorprende però che insegnando negli Usa non si renda conto della attuale politica petrolifera americana. Il presidente Obama ha sempre sognato di rifondare l’economia statunitense puntando sul “green” ma oggi l’America è uno dei Paesi che investono di più sulle fonti fossili per essere autosufficienti. Nel Golfo del Messico si cercano nuovi giacimenti.

Che ne pensa dell’ad di Medoil che ha smontato le affermazioni di Galli Della Loggia? Lui è obiettivo?

Galli Della Loggia aveva scritto nel suo articolo che accanto a Ombrina sorgerebbe una «unità galleggiante» di raffineria e di stoccaggio per «bruciare le impurità presenti nel combustibile di bassa qualità estratto». E che verrebbero bruciati fino a 2500 chili di idrogeno solforato l’ora. Mi chiedo, se il petrolio è di così «bassa qualità» perché una grande multinazionale dovrebbe investirci sopra milioni di euro? Morandi ci ha spiegato che «l’unità galleggiante» altro non è che una nave dove l’olio verrà diviso da acqua e gas. L’idrogeno solforato servirà a produrre zolfo. 

Insomma, Galli Della Loggia ha usato argomentazioni deboli?

Il professore ha risposto a sua volta a Morandi, spiegando che chi scrive sui giornali senza avere esperienza di una determinata materia (cioè Della Loggia stesso, ndr) deve sempre affidarsi a delle fonti. Per lui la fonte principe si chiama Maria Rita D’Orsogna. Ma mi è sembrata una excusatio non petita. Giustificarsi è un indizio che non si è poi così certi delle affermazioni fatte.

Veramente Galli Della Loggia è tornato alla carica accusando Morandi di sottovalutare eventuali perdite di greggio nell’Adriatico.

Quella frase di Morandi che «esclude l’eventualità» di perdite del greggio è un punto debole in due pagine di osservazioni che in complesso ho trovato molto puntuali. Ma sa che le dico? Non siamo nel Golfo del Messico, siamo in Adriatico, un “lago placido”. Non si possono paragonare pressione e profondità dei mari americani ai nostri. Ombrina sorgerà in basse profondità e anche se saltasse una delle pompe alla bocca non ci sarebbe una pressione tale da innescare un disastro ecologico.

Quindi  l’Italia deve investire nel petrolio

So bene che siamo nel bel mezzo di un cambiamento epocale nelle forme di approvvigionamento energetico e personalmente credo a un mix delle fonti. Ma mi spaventano i pasdaran dell’ambientalismo. Lo sa che per i «senza se e senza ma» adesso non vanno bene nemmeno le biomasse? Come dovremmo procurarci l’energia? Senza gas o petrolio come faremo a riscaldarci o a muovere il nostro sistema dei trasporti? Rinunciare al fossile significa fermarsi.

Diranno che Lei è un amico delle multinazionali

Nessuno ci costringe a valutare per forza in modo positivo il progetto Ombrina, né le multinazionali possono immaginare di calare su un territorio facendo unicamente profitti. Morandi non se la prenderà se dico che occorre rinegoziare la questione delle royalties, dobbiamo anche verificare con attenzione ricadute e  benefici in termini di lavoro e investimenti in Abruzzo. Credo che i proventi delle estrazioni dovrebbero restare nelle Regioni che hanno accettato di sviluppare il Piano Energetico fissato a suo tempo dal Governo Monti. Io faccio gli interessi degli abruzzesi, non sono l’avvocato difensore di Medoil.

Medoil su Ombrina sia sta giocando un miliardo di euro. Servirà?

Pensi che gli investimenti pubblici in Italia sono precipitati dai 17 miliardi del 2011 a un miliardo nel 2012. Si è risposto da solo.