Gambe in spalla e partire: le ragioni del NO spiegate agli italiani all’estero

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Gambe in spalla e partire: le ragioni del NO spiegate agli italiani all’estero

03 Novembre 2016

Le pampas in Argentina non sono soltanto un riferimento geografico: sono anche un luogo simbolico, metafora di quella sconfinata prateria elettorale sulla quale il governo si è avventato con dubbia opportunità e indubbia spregiudicatezza, e che in vista del referendum il fronte del No non intende lasciare esclusivo appannaggio di Renzi, Boschi e compagnia. La sfida è impervia: i parlamentari italiani eletti nelle circoscrizioni estere sono stati tutti arruolati sul versante governativo, i potenti mezzi del ministro Boschi sono per gli oppositori solo una lontana chimera, dunque per spiegare le ragioni del No agli oltre quattro milioni di concittadini emigrati oltreconfine, e spesso oltreoceano, c’è un solo modo: gambe in spalla e partire.

A prendere l’iniziativa è stato il comitato dei “Civici e riformatori per il No”. Centravanti di sfondamento in terra straniera sarà il deputato Guglielmo Vaccaro, che mercoledì prossimo sbarcherà in Sud America per incontrare le comunità italiane. Tre le tappe già fissate in Argentina, che in base all’ultimo censimento Aire è, con quasi 700mila presenze, lo Stato sudamericano a ospitare il maggior numero di nostri connazionali. Si parte da Cordoba, poi sarà la volta di Buenos Aires e dunque di Rosario. “Ci saranno iniziative pubbliche, ma anche incontri con associazioni e famiglie – spiega Vaccaro -. Abbiamo riscontrato molto interesse, è bastata una email per suscitare entusiasmo e coinvolgimento”.

La tournee è work in progress: dopo le tappe argentine probabilmente il viaggio proseguirà a Santiago del Cile e a San Paolo in Brasile, e più avanti sono previsti appuntamenti nei Paesi europei. “E’ un dovere per noi – osserva ancora Vaccaro – compiere un atto di vicinanza nei confronti di nostri connazionali che vivono lontano dall’Italia e che non hanno ancora avuto l’occasione di ascoltare le ragioni del No a una riforma che, peraltro, pone dei problemi specifici per quanto riguarda il loro diritto di rappresentanza”.

Cosa ci si aspetta dopo le polemiche scatenate dal Boschi-tour oltreoceano? “Che da parte delle istituzioni italiane in Argentina vi sia lo stesso supporto, la stessa attenzione riservata ai sostenitori del Sì – afferma Gaetano Quagliariello, fondatore del comitato ‘Civici e riformatori per il No’ -Sarebbe un modo per ricondurre le cose alla normalità, per tornare a una sostanziale par condicio, per dimostrare che le istituzioni non fanno distinzioni tra le posizioni degli uni e degli altri e non vi sia nemmeno il sospetto che possano essere piegate a interessi di parte”.

In questo quadro, Quagliariello spiega come la scelta dell’Argentina come base di partenza non sia casuale: “Il Sud America, e l’Argentina in particolare, è il luogo nel quale fin qui si è esplicata con più forza la campagna del Sì. Abbiamo voluto rompere questo monopolio, che peraltro si è determinato non senza forzature perché il ministro delle riforme non dovrebbe fare campagna attiva e tantomeno farla coinvolgendo le istituzioni italiane all’estero. Tutto questo richiedeva una risposta in termini politici”.

Mentre il tour internazionale scalda i motori, non si ferma anche l’attività del comitato dentro i nostri confini. I “Civici e riformatori per il No”, che hanno raccolto l’adesione di numerosi sindaci e amministratori locali, con le 54 iniziative organizzate fino ad oggi si sono qualificati come uno dei comitati più attivi nella campagna referendaria. Sono già state toccate tutte le regioni d’Italia (con rarissime eccezioni che verranno per lo più colmate nelle prossime settimane) e da qui al 4 dicembre si prevede di sfondare quota 100 iniziative a sostegno del No.