Gay, Giovanardi: indecente paragone fra omocausto e olocausto

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Gay, Giovanardi: indecente paragone fra omocausto e olocausto

24 Febbraio 2017

“La legge 211 del 2000 ha istituito il Giorno della Memoria al fine di ricordare la Shoah (Sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, con l’organizzazione di momenti di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati, militari e politici italiani, nei campi nazisti”.

“Incredibilmente l’iniziativa denominata “Treno della memoria”, nata per portare studenti a conoscere i luoghi simboli dell’Olocausto del popolo ebraico con in testa Auschwitz, si è trasformata, a cura degli organizzatori,  in “Omocausto”, con treni Lgbt esclusivamente dedicati agli omosessuali e alle lesbiche che persero la vita nei campi di concentramento nazisti e nella presenza, in tutti i Treni della Memoria, di attivisti del Torino pride e del Puglia pride, “per formare tutti gli accompagnatori sui temi Lgbt e su una corretta terminologia di genere”. Lo afferma Carlo Giovanardi, senatore di Idea.

“A parte il controverso e ambiguo rapporto fra i capi del nazismo, alcuni dei quali notoriamente omosessuali, e altre forme di omosessualità non gradite al regime, – continua Giovanardi – ancora una volta si scopre che questo indottrinamento degli studenti viene finanziato con centinaia di migliaia di euro di danaro pubblico, in totale difformità con le iniziative che la legge  sul Giorno della Memoria ha voluto fossero sviluppate nelle scuole di ogni ordine e grado”.

“Nei campi di sterminio finirono oppositori politici, massoni, sacerdoti antifascisti, lesbiche, omosessuali, zingari, vagabondi, etilisti, malati di mente, prostitute, testimoni di Geova: una tragica  pagina di storia  – conclude il senatore – che non consente però di giocare con le parole inventandosi uno sfacciato ed indecente paragone fra un immaginario omocausto e l’Olocausto di sei milioni di ebrei”.