Gb: Brown volta le spalle a Bush
13 Luglio 2007
di redazione
Primi segnali di mutamento nella politica estera britannica. Ieri
sera a Washington, il ministro per lo Sviluppo internazionale di Gordon Brown, Douglas
Alexander, ha pronunciato un discorso che secondo il Guardian può essere interpretato come un invito agli Stati
Uniti a ripensare la propria politica estera.
Alexander, che è uno dei fedelissimi del nuovo premier, ha affermato che “nel XX secolo la potenza di un Paese si è troppe
volte misurata sulla sua capacità di distruggere. Nel XXI secolo la forza dovrà
invece essere misurata da ciò che sarà capace di costruire insieme”, al fine di
‘”tendere la mano al resto del mondo”. “Dobbiamo costruire nuove alleanze sulla base di valori comuni”, ha proseguito.
Alexander ha poi difeso la mediazione
delle istituzioni internazionali, e in particolare delle Nazioni Unite: “Dobbiamo
dimostrare attraverso le nostre azioni di essere internazionalisti, e non
isolazionisti, multilaterali e non unilaterali, per difendere valori comuni e
non interessi speciali”.
E ancora ha affermato che, sebbene il terrorismo
e l’estremismo debbano essere combattuti a volte con la forza, non è detto che
la vittoria arrivi solo con mezzi militari. A suo avviso, si dovrebbero
guardare le sfide del futuro nel loro insieme, combattendo cambiamenti
climatici e povertà e garantendo scambi commerciali più equi.
Quello di Douglas Alexander è il primo discorso pronunciato
all’estero da un ministro britannico dall’ascesa di Brown. I media
britannici oggi danno ampia rilevanza all’intervento fatto davanti al Consiglio
delle Relazioni Estere nella capitale americana. Tutta la stampa dell’area anglofona ha
interpretato l’intervento come un palese cambio nella tradizionale politica di
Londra nei confronti degli Stati Uniti. Infatti il Guardian parla di un cambio
di politica estera, mentre il periodico Usa Time ha definito quello del
ministro inglese un “messaggio meticolosamente criptato”.
Anche se l’intervento di Douglas è stato considerato come
una larvata critica al presidente americano, il ministro ha assicurato alla BBC
che il premier Gordon Brown ha confermato per telefono al presidente Bush il
suo impegno a mantenere un forte dialogo.
Il premier inglese dovrebbe infatti recarsi a breve negli
Stati Uniti, perciò la visita di Douglas è stata sicuramente effettuata per
preparare il terreno. A fine di preparare l’incontro bilaterale, la settimana
prossima anche Simon Mc Donald, consigliere di politica estera di Brown, si
recherà a Washington per discutere con il consigliere per la sicurezza
nazionale americano Stephen Hadley.