Gb, per la May dopo incontro con Macron ci sono i negoziati in salita con unionisti irlandesi
14 Giugno 2017
di Redazione
“I tempi della Brexit non cambiano, i negoziati cominceranno la prossima settimana”. Lo ha assicurato la premier britannica Theresa May al presidente francese Emmanuel Macron in una conferenza stampa all’Eliseo. May ha sottolineato che le vicende di politica interna non influiranno sul calendario della Brexit. L’inquilino dell’Eliseo, dal canto suo, ha ribadito che i negoziati “devono partire il più rapidamente possibile”. “Il mio augurio è che non ci dedichiamo tropo a discutere delle modalità della Brexit” ma ci concentriamo sui temi e i progressi europei, ha proseguito, e che “i nostri due Paesi possano continuare a discutere, ci sono sfide importanti”.
Insieme i due leader hanno sottolineato gli sforzi comuni di Gran Bretagna e Francia, con la partecipazione di altri stati europei, come la Germania, alla lotta al terrorismo che verrà potenziata con nuovi prossimi vertici e nuovi strumenti che intacchino il potenziale di propaganda delle forze estremiste sul Web.
Dopo Macron oggi la May cercherà ancora oggi di trovare un accordo con il Dup, il partito nordirlandese: accordo necessario per darle la maggioranza alla camera dei comuni. L’impegno della May, sollecitato dai dirigenti europei e in particolare dal negoziatore Michel Barnier, è legato all’accordo con gli unionisti irlandesi i cui dieci deputati consentirebbero ai conservatori di raggiungere la maggioranza di 326 seggi in parlamento. Un primo incontro, tenutosi ieri tra la May e Arlene Foster, leader del Dup, si è concluso senza portare a un accordo.
La May ha tuttavia definito “produttivi” i discorsi avviati mentre la Foster ha espresso l’auspicio di arrivare a un accordo “al più presto”. A fare problema in campo conservatore sono le posizioni degli unionisti su alcuni temi come i matrimoni omosessuali e l’aborto, a cui il Dup è fermamente contrario. Ad ogni modo un governo conservatori-dup non sarà considerato imparzialein Irlanda nel Nord e questo, evidenzia, potrebbe mettere in crisi gli accordi di pace tra cattolici e protestanti nel paese. Una posizione avvalorata dall’atteggiamento del Sinn Fein, la formazione dei nazionalisti cattolici, che definiscono “inquietanti” i negoziati in corso.