Gb. Sondaggio: oltre un terzo elettori ammette di poter ancora cambiare idea

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Gb. Sondaggio: oltre un terzo elettori ammette di poter ancora cambiare idea

Gb. Sondaggio: oltre un terzo elettori ammette di poter ancora cambiare idea

05 Maggio 2010

Oltre un terzo degli elettori in Gran Bretagna ammette di poter ancora cambiare idea prima di votare domani. Il partito che conta fra i suoi sostenitori il numero più elevato di potenziali voltagabbana è quello dei Lib-Dem. Lo dimostra un sondaggio condotto da ComRes per ITVNews/The Independent, che segnala anche, ed è la prima volta dall’inizio della campagna elettorale, una situazione di stallo nelle ultime 48 ore: i conservatori continuano a poter contare sul 37%, i laburisti sul 29%, e i liberaldemocratici sul 26%.

Tradotte in numero di seggi, queste percentuali indicano 294 seggi della Camera dei comuni ai conservatori, 32 in meno della maggioranza netta che servirebbe loro per evitare il pericolo del parlamento sospeso, 251 seggi per i laburisti e 74 per i liberaldemocratici. Il 71 per cento degli intervistati assicura la sua partecipazione al voto (alle ultime elezioni politiche nel 2005 l’affluenza era stata del 61 per cento). Di questi, 2,5 milioni di persone si dichiarano elettori potenzialmente volatili. "È possibile che cambierò idea circa il partito voterò fra ora e il giorno del voto": in questa formulazione si è riconosciuto il 38% degli intervistati (il 34% dei laburisti, il 32 dei conservatori e il 41 dei lib-dem).

David Cameron, Gordon Brown e Nick Clegg prendono atto di questa incertezza diffusa, ammettendo che il risultato delle elezioni politiche è di fatto ancora aperto, a meno di 24 ore dall’apertura dei seggi. "Sono le elezioni della gente. Questa è la ragione per cui rispetto il fatto che all’ultimo momento vi sono molte persone che dicono, a ragione, di essere indecise", ha dichiarato il leader laburista. "I britannici non ti consegnano il Paese su un vassoio d’argento. A ragione, ci stanno facendo lavorare duro per arrivarci", ha affermato invece Cameron. "Vi è ancora un giorno, ancora molte persone che devono decidere come votare. È un giorno incredibilmente importante", ha detto, dal canto suo, Clegg, il leader politico che maggiormente ha da perdere dalla volatilità ammessa dagli elettori.