GDF: Speciale risponde a Prodi con le dimissioni

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GDF: Speciale risponde a Prodi con le dimissioni

17 Dicembre 2007

”Non  ho mai pensato di tornare alla guida
della Guardia di Finanza”, ha detto l’ex generale Roberto Speciale ai
microfoni di Sky Tg24 spiegando che le sue dimissioni non sono state un colpo di scena, “ma
un gesto ponderato”.

Il Tar del Lazio – ha continuato Speciale – mi
ha restituito con immediatezza il comando generale della GDF. Io mi sono
dimesso per spirito di servizio affinché cessi questa vergognosa polemica. Per
amore della Guardia di Finanza e per lo Stato che ho servito per 46 anni faccio
un passo indietro. Voglio dimostrare – ha aggiunto l’ex comandante generale
delle Fiamme gialle – che non sono legato a nessuna poltrona: come ho
rinunciato sei mesi fa al prestigiosissimo incarico alla Corte dei Conti che il
governo mi aveva offerto, così oggi rinuncio al comando generale della Gdf”.

“Ho
rassegnato le definitive ed irrevocabili dimissioni dal Comando generale
della Guardia di finanza direttamente al capo dello Stato,
che è al di sopra del governo, rappresenta la Nazione ed è il capo delle Forze
armate, nell’interesse della Guardia di finanza e del Paese, perché non intendo
più collaborare al servizio di questo governo”, ha dichiarato il generale
Roberto Speciale.

“Sei mesi fa – ha ricordato l’ufficiale – ho rifiutato il prestigioso
incarico di consigliere alla Corte dei Conti e oggi rifiuto il Comando generale
della Guardia di finanza nel quale ero stato reintegrato a pieno titolo con la sentenza del Tar. L’unica vera finalità del mio
ricorso era quella di avere restituito l’onore di cui ero stato spogliato
in maniera inaccettabile e ingiusta. Questo riscatto vale più di qualunque
somma di danaro. Non mi aspetto senso di gratitudine, questo è l’ultimo atto da
militare”.

”Io mi sono dimesso – ha continuato a spiegare – per spirito di servizio
affinché cessi questa vergognosa polemica. Per amore della Guardia di Finanza e
per lo Stato che ho servito per 46 anni faccio un passo indietro. Voglio
dimostrare – ha aggiunto l’ex comandante generale delle Fiamme gialle – che non
sono legato a nessuna poltrona: come ho rinunciato sei
mesi fa al prestigiosissimo incarico alla Corte dei Conti che il governo mi
aveva offerto, così oggi rinuncio al comando generale della Gdf”.

”Con onestà, non sarei mai voluto ritornare a capo di Via XXI Aprile, la mia
stagione alla Gdf è conclusa. La mia onorabilità è stata certificata
a piene lettere dai giudici e io sono ampiamente
soddisfatto, non ho bisogno di altre ricompense”. ”Ora sono in
pensione, poi si vedrà”, e a proposito del suo futuro
professionale Speciale ha annunciato: ”ci sono progetti che sto
accarezzando”.

Il centrodestra plaude alla scelta del generale. Per Renato Schifani,
capogruppo di Forza Italia al Senato, è ”un gesto che merita rispetto per un
uomo dello Stato che dimostra di non essere interessato al potere personale, ma
alla sola tutela della verità e della sua dignità”. “Che lezione di stile
ha dato il generale Speciale rassegnando le proprie
dimissioni”, gli fa eco il coordinatore delle segreterie della Lega
Roberto Calderoli.

Mentre secondo il capogruppo Prc al Senato, Giovanni Russo Spena,
“Speciale ha fatto l’unica cosa che poteva fare e ha scritto le uniche
parole che poteva scrivere”. E ha aggiunto: ”A me sembra che le sue
dimissioni rendano inutile il ricorso al Consiglio di Stato”.