Genova, la base Pd incorona Matteo Renzi
02 Settembre 2013
di redazione
"Sono disposto a candidarmi e a guidare il Pd", Matteo Renzi scende definitivamente in campo e la base Pd lo incorona alla Festa Nazionale del Pd di Genova. Migliaia di persone lo accolgono, accompagnato dal presidente della Regione Liguria, Burlando, e dai renziani come il sindaco di Savona, Berruti. "Il punto non è quello che faccio da grande ma quello che facciamo insieme per un partito che non sbagli il calcio di rigore a porta vuota ma torni a vincere" e chiede data e regole certe per il Congresso a Epifani.
"Se avessimo pensato un po’ meno a smacchiare il giaguaro e di più al lavoro dei giovani, oggi al governo ci saremmo noi, senza Alfano, senza Brunetta e Schifani a fare i vertici". E ancora critiche a chi l’ha preceduto, alla campagna elettorale bersaniana, al "coraggio" che deve sostituire la "paura" di perdere, perché "se hai le idee chiare, non hai paura". Bordate anche contro i 101 franchi tiratori di Prodi, il cui obiettivo "non solo sbarrare la strada a Prodi ma anche immaginare un percorso diverso". "A questo Paese," traccia la rotta, "serve una rivoluzione radicale, non qualche manovra col cacciavite". Rivoluzione anche fiscale, "Se ti fanno un qualsiasi controllo fiscale è chiaro che ti beccano, nemmeno con quattro lauree ad Harvard" si può stare dietro al fisco italiano.
Infine Berlusconi, "possiamo non parlare di decadenza del Cavaliere ma dei nostri figli? La politica è una cosa bella e il Congresso serve anche per scrivere una pagina di speranza, mettere la parola fine alle chiacchiere e trovare le soluzioni per i prossimi anni". "L’unica promessa elettorale di Berlusconi l’abbiamo esaudita noi. Noi del Pd siamo generosi, ma ora siccome sull’Imu l’hanno vinta loro vogliamo portare proposte serie su semplificazione, giustizia sociale e legge elettorale. Portiamo le nostre idee al governo".