Genova: poliziotto uccide moglie e figlie, poi si spara

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Genova: poliziotto uccide moglie e figlie, poi si spara

03 Novembre 2016

Tragedia nel quartiere Cornigliano di Genova: un poliziotto di 49 anni, Mauro Agrosì, ha ucciso nel sonno con la pistola di ordinanza le figlie e la moglie, poi ha chiamato i colleghi e si è tolto la vita. Le vittime, la moglie della stessa età dell’uomo e le due ragazze 14 e 10 anni, potrebbero essere state in precedenza sedate: è una delle ipotesi al vaglio del pm Emilio Gatti che coordina le indagini e che ha disposto l’autopsia sui corpi.

Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, l’uomo prima ha ucciso Giada, 10 anni, che dormiva nel letto a castello più basso poi Martina, 14 anni. Infine è andato nella sua camera da letto e ha ucciso la moglie con due colpi di pistola alla testa e uno al cuore. Per non fare sentire gli spari l’uomo ha coperto l’arma con un cuscino.

Infine in una lettera l’agente ha spiegato il gesto dicendo di avere “problemi insormontabili” e che non voleva lasciare la sua famiglia senza un padre e un marito. “Quello che emerge – ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi – è la concezione di indispensabilità di se stesso. L’idea che non sia concepibile che moglie e figlie potessero vivere senza di lui”.

Mauro Agrosì lavorava nel sesto reparto mobile di Bolzaneto come tecnico dei computer perché da anni aveva scelto, superando un concorso, di non rivestire più ruoli operativi. I colleghi del reparto mobile lo descrivono come una persona equilibrata che non aveva mai mostrato atteggiamenti che potessero lasciar presagire quanto ha fatto.

Secondo quanto emerso dalle indagini, il poliziotto era un giocatore compulsivo di lotterie istantanee. Agrosi sarebbe dovuto rientrare a breve in servizio dopo un periodo di assenza per riabilitazione a cui si era sottoposto dopo un intervento a un ginocchio. Il rientro in servizio, secondo le ipotesi avanzate dagli inquirenti, avrebbe potuto significare per l’agente ricadere nella trappola del gioco, visto che secondo le testimonianze di alcuni colleghi Agrosì usciva molto spesso dalla caserma per andare in una vicina tabaccheria per acquistare biglietti di lotterie. Per gli investigatori però i debiti accumulati non sarebbero stati tali da giustificare quanto successo. 

Agrosì aveva anche chiesto un prestito in banca attraverso la cessione del quinto dello stipendio. Non si sa se la cifra chiesta servisse per ripianare debiti di gioco o semplicemente per la ordinaria gestione dell’economia familiare.  

Per questo motivo gli agenti della squadra mobile non escludono altri moventi e stanno interrogando familiari, amici e colleghi dell’uomo e della moglie per cercare di ricostruire la vita della coppia.

Un fatto analogo accadde nel 2003 nella stessa zona di Cornigliano, e anche allora il protagonista era un poliziotto. Saverio Galoppo, un ispettore di polizia di 47 anni, uccise con la pistola di ordinanza la moglie di 43 anni, i due figli di 8 e 4 anni e poi si tolse la vita. Il poliziotto era in servizio alla squadra informativa dell’ufficio di gabinetto della questura. L’uomo aveva una forte depressione  a causa della separazione dalla moglie e perché non gli era stata data la possibilità di vivere con i figli. I vicini di casa avevano sentito diversi spari e, allarmati, avevano chiamato le forze dell’ordine.