Gentilini condannato per istigazione al razzismo, stop ai comizi per 3 anni
26 Ottobre 2009
di redazione
Una condanna al pagamento di una pena pecuniaria di 4mila euro ma sopratutto il divieto di partecipazione a pubbliche manifestazioni per 3 anni. È la condanna inflitta al vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, in seguito al processo, con rito abbreviato, apertosi a suo carico per istigazione all’odio raziale.
Il Tribunale di Venezia, in rito abbreviato, ha accolto la tesi dell’accusa condannando Gentilini a 4 mila euro di multa e sospensione per tre anni dai pubblici comizi. L’accusatore era il procuratore Vittorio Borraccetti che aveva chiesto 6 mila euro di multa pari a 1 anno e 5 mesi di reclusione.
Il fatto risale allo scorso anno quando Gentilini intervenne duramente contro gli immigrati dal palco della Festa dei Popoli Padani a Venezia. Già quest’anno comunque lo "sceriffo" leghista, con il rammarico di molti esponenenti trevigiani del movimento, non era stato inserito nella scaletta degli interventi della festa leghista a Venezia anche se è stato fortemente acclamato dal pubblico presente.
Il difensore di Gentilini, avvocato Luca Ravagnan, ha già annunciato ricorso in appello sostenendo che "non c’era alcuna maliziosità contro le razze ma il sostegno ad idee ben note nel mio assistito finalizzate all’integrazione tra etnie diverse". Gentilini sostiene di essere sempre pronto ad esporsi in prima persona "mentre c’è sempre qualcuno pronto a spararmi alle spalle".