Gentiloni a Berlino dalla Merkel: tensione su conti e auto
18 Gennaio 2017
Paolo Gentiloni è volato a Berlino per incontrare la cancelliera Angela Merkel e partecipare al forum sull’Industria 4.0 con il gotha dell’imprenditoria tedesca e italiana. Al centro delle discussione c’è sicuramente il caso dieselgate, con la Germania a chiedere nei confronti di Fca la stessa severità utilizzata nel caso che coinvolse Volkswagen. Quindi, “richiamare Fiat 500 X, Fiat Doblò e Jeep Renegade”, è l’imput che arriva da Berlino insieme al disappunto per il silenzio dell’Italia sulla vicenda. Il vertice economico può servire a fare chiarezza e a riportare i rapporti tra i due partner europei sui binari del dialogo.
Al fianco di Gentiloni e Merkel, al Ministero federale dell’economia e dell’energia, si alternano i ministri Carlo Calenda, titolare dello Sviluppo Economico, e Sigmar Gabriel, ministro dell’Economia; la segretaria di Stato del ministero dell’Economia e dell’Energia federale, Brigitte Zypries, e Stefano Scalera, consigliere del Ministro Padoan e capo della Task Force sugli investimenti del piano Junker; Dieter Kemps, presidente della BDI, l’associazione degli industriali tedeschi, e Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria. Un programa ampio che ha come momento saliente, ovviamente, le relazioni di Merkel e Gentiloni.
Gentiloni prova a ricominciare ogni discorso da dove lo aveva interretto il Renzi e difendere, così, l’Italia come grande paese, come Germania e Francia. In modo di trovare un confronto che sia alla pari. Ma oltre al caso dieselgate un’altra discussione importante verterà sui conti pubblici italiani: si è aperta una trattativa che si preannuncia dura con Bruxelles, intenzionata a chiedere una correzione del deficit strutturale (si parla di una manovra aggiuntiva da oltre 3 miliardi). E tra i dossier dell’incontro c’è anche, e soprattutto, quello sui migranti.