Gentiloni, la Guzzanti e la festa della Margherita
06 Settembre 2007
di redazione
Un po’ tutti i ministri delle Comunicazioni si sentono più di ogni altra cosa ministri della Rai. In genere la cosa che li diverte di più è occuparsi dei casi del servizio pubblico, giudicare le trasmissioni, suggerirne di nuove, polemizzare con veline e presentatori, promuovere questo o quell’artista amico/a. Mentre nel mondo chi si occupa di “comunicazioni” è al centro del settore più caldo ed espansivo del business planetario, in Italia si preferisce guardare a viale Mazzini e dintorni.
Non fa eccezione il ministro Gentiloni, esponente di punta della Margherita. Ieri i giornali davano notizia della sua presa di posizione in favore del ritorno in Rai di Sabina Guzzanti. Sull’onda di un po’ di applausi presi al festival di Venezia con il suo ultimo film, il ministro ha stabilito che è giunta l’ ora di riaccogliere Sabina tra la braccia di mamma Rai.
Sabina Guzzanti però è una tipa tosta e ha dichiarato che non tornerà in Rai fino a quando non la si farà finita con la lottizzazione.
Falso allarme dunque: la Guzzanti in Rai non ci tornerà nè ora ne mai. E la colpa è anche dello stesso Gentiloni. Europa, il quotidiano del suo partito, ha infatti segnalato che alla festa della Margherita i giornalisti Rai invitati sul palco a diverso titolo sono stati 14. Tutti lì a far passerella sotto gli occhi del ministro Gentiloni. E per la Guzzanti neppure uno strapuntino.