Germania: deputata tedesca spiata dalla Turchia, ira di Berlino

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Germania: deputata tedesca spiata dalla Turchia, ira di Berlino

30 Marzo 2017

“Scandalo spionaggio: i turchi intercettavano Michelle Muentefering“: è il titolo, in apertura, della popolare Bild Online. Le relazioni, peraltro già tesissime, tra Berlino ed Ankara rischiano di precipitare dopo la scoperta, annunciata oggi dal team investigativo di Sueddeutsche Zeitung (Sz) e le emittenti Ndr e Wdr, che la deputata socialdemocratica, giovane moglie di un ex leader storico del partito e vicecancelliere come Franz Muentefering, era nel mirino del Mit, il servizio segreto turco. 

Infatti anche il suo nome, a quanto scrive la Sz, compare nella lista di soggetti sottoposti al “controllo” degli agenti di Ankara a causa di una supposta vicinanza al movimento che fa capo a Fethullah Gulen, il predicatore islamico accusato dal presidente Recep Tayyip Erdogan di essere l’ispiratore del tentato golpe dell’anno scorso. In generale, sarebbero circa 300 le persone – prevalentemente turchi residenti in Germania – che sarebbero state nel tempo messe sotto controllo dagli uomini del Mit, sia tramite intercettazioni telefoniche, cellulari compresi, sia tramite appostamenti fotografici. 

Immediata la reazione del ministro tedesco alla Giustizia, Heiko Maas: “Lo spionaggio illecito nel nostro paese è un reato penale, e non staremo a guardare senza agire. Se questi rilievi saranno confermati, ribadiremo che la legge in Germania vale anche per i servizi segreti turchi“. A detta del capogruppo Spd al Bundestag Thomas Oppermann, “Erdogan sta andando ben oltre tutto quello che può essere accettato. Che  la collega Muentefering sia stata oggetto di spionaggio è insopportabile. Mi aspetto che la cancelliera Angela Merkel a questo punto trovi parole chiare”. 

In sostanza, Michelle Muentefering – che è anche presidente del gruppo parlamentare turco-tedesco – avrebbe attratto l’interesse degli agenti di Ankara per i suoi “buoni rapporti” con il movimento di Gulen. E’ stato l’Ufficio federale di polizia criminale ad avvertire l’esponente socialdemocratica dell’attività di spionaggio ai suoi danni. In una nota scritta diffusa questo pomeriggio, la deputata afferma che “si è superato ogni limite” e che quella in atto è una forma di “repressione nei confronti delle posizioni critiche”. A quanto riferiscono sempre i reporter di Sueddeutsche, Ndr e Wdr, è stato lo stesso capo del Mit a consegnare la lista al presidente del Bnd, l’Intelligence tedesca.