Germania, la Corte costituzionale non mette al bando il partito neonazista
17 Gennaio 2017
La Corte costituzionale tedesca ha respinto oggi una richiesta di mettere fuori legge la formazione di estrema destra Partito nazional-democratico di Germania (Npd), sostenendo che il gruppo xenofobo non pone una reale minaccia all’ordine democratico. “La richiesta è stata respinta”, ha detto il presidente della corte Andreas Vosskuhle. “Npd – ha aggiunto – persegue obiettivi anti-costituzionale, ma non c’è al momento una prova concreta di qualche peso che suggerisca che ce la possa fare”. La richiesta di messa al bando era stata presentata nel 2013 dal Budesrat, la camera delle regioni.
Nel 2015 la Npd aveva incassato 1,3 milioni di euro dallo stesso Stato che adesso ha cercato di metterla al bando. Contro la destra nazionalista, che negli ultimi ani ha perso notevolmente peso nel Paese lasciando spazio ad altri partiti come la Alternative für Deutschland (Afd) o Pegida, si sono schierati i Länder tedeschi che hanno chiesto ai giudici di Karlsruhe di stabilire se il partito rappresentasse un rischio per l’ordinamento democratico tedesco.
La sentenza della Corte era molto attesa dall’opinione pubblica tedesca: l’ultimo partito messo fuori legge dall’ordinamento fu il partito comunista tedesca nell’allora Repubblica federale, quando la Germania era divisa in due. L’Npd, fondato nel 1968, negli ultimi dieci anni, ha perso circa un terzo dei suoi militanti e oggi conta circa 5-6 mila aderenti. Non ha rappresentanti in Parlamento, tranne un eurodeputato. Alle elzioni del 2013 ha ottenuto l’1,3%, predendo consensi a favore soprattutto dell’Afd che i sondaggi ritengono possa raggiungere risultati strepitosi alle prossime elezioni politiche di settembre.