La polizia di frontiera israeliana ha ordinato alla famiglia dell’attentatore che ha causato la morte di cinque persone di smantellare la tenda di preghiera per la veglia funebre.
Secondo il Jerusalem Post che si rifà a fonti di polizia israeliane, alcuni ufficiali in servizio nel quartiere di Sur Bahir (zona est della città Santa), avrebbero assistito al tentativo – da parte della famiglia di Husam Taysir Dwayat – di costruire una tenda funebre in memoria dell’attentatore che durante la giornata di ieri ha guidato un gigantesco bulldozer dentro le mura di Gerusalemme, uccidendo cinque persone e ferendone altrettante.
Intanto le autorità israeliane stanno dibattendo in merito al tipo di punizione da imporre alla famiglia Dwayat. Durante la mattinata di oggi il vice Premier israeliano Ramon ha dichiarato che il villaggio di Sur Bahir che ha dato i natali a Dwayat e quello di Jebl Mukaber, luogo di nascita di Mercaz Harav dovrebbero essere trattai alla stregua di tutti gli altri villaggi palestinesi: dovrebbero essere separati dal resto di Gerusalemme e i loro residenti privati delle carte d’identità israeliane.
L’attentato di ieri non è stato ancora rivendicato ma il portavoce di Hamas – Sami Abu Zuhriha – ha dichiarato: “la reazione logica e naturale, per le violenze compiute da Israele in Cisgiordania, a Gerusalemme e a Gaza”.