Gerusalemme. Ultraortodossi in piazza contro la Corte Suprema
17 Giugno 2010
di redazione
Almeno 100mila ebrei ultraortodossi askhenaziti di origine europea sono scesi oggi in piazza a Gerusalemme e a Bnei Brak, città satellite di Tel Aviv, per protestare contro una sentenza della Corte Suprema che impone alle figlie di alcuni di loro di studiare insieme alle figlie dei sefarditi di origine mediorientale.
I genitori askhenaziti si erano opposti alla sentenza per le troppo morbide regole religiose sefardite, che secondo loro avrebbero potuto influenzare i figli. Per aver disobbedito all’ordinanza della Corte Suprema, alcuni genitori ultraortodossi ashkenaziti sono stati condannati a due settimane di prigione e sono stati arrestati oggi.
Il provvedimento della Corte Suprema ha provocato la mobilitazione dell’intera comunità in difesa della legge religiosa. I dimostranti hanno innalzato cartelli con slogan di supporto agli arrestati e contro la Corte suprema. Circa diecimila poliziotti sono stati impiegati per tenere sotto controllo la protesta. A Gerusalemme, una contro-manifestazione organizzata da un deputato del partito Meretz, Nitzan Horowitz, ha raccolto alcune decine di persone. "Il nostro Paese deve decidere se siamo uno stato democratico o uno stato religioso", ha dichiarato Horowitz. Ma gli ultraortodossi hanno avuto il sostegno del viceministro alla sanità Yaakov Litzman. "Se il tribunale mi chiedesse di compiere azioni contrarie alla Torah o alla Legge religiosa, preferirei dimettermi", ha detto Litzman, pur affermando di rispettare la Corte suprema e le sue sentenze.