Gheddafi per la visita in Francia chiede una tenda all’Eliseo
05 Dicembre 2007
di redazione
Il leader libico
Moammer Gheddafi ha chiesto, per la sua visita in Francia, di piantare una tenda
davanti l’Eliseo il 10 dicembre, per dormire e ricevere interlocutori.
Gheddafi sta creando
negli ultimi tempi non pochi problemi al protocollo dei governi europei per la
sua visita, prevista per la prossima settimana, in Spagna e Francia, secondo
quanto riferisce la tv satellitare al-Arabiya. A determinare i maggiori
problemi alla sicurezza francese è soprattutto la mole di persone e di mezzi
che il leader libico porta con sé durante i viaggi. Ad accompagnare Gheddafi,
infatti, ci saranno ben 400 persone. Tra loro, 40 donne addette alla sua
protezione personale e una lunga serie di diplomatici e fedeli al colonnello.
Per trasportare la numerosa delegazione, il presidente libico si serve di
cinque aerei, di diverse auto blindate e di camion per la tenda e gli arredi.
A Gheddafi, però, la sicurezza francese ha messo anche uno stop: non
è stata accolta la sua richiesta di giungere a Parigi
in auto, partendo dalla Spagna. Per il governo
francese sarebbe infatti stato impossibile garantire la protezione di un capo
di Stato durante un viaggio così lungo.
E’ per questo, scrive il giornale kuwaitiano al-Jarida, che i diplomatici
libici hanno condotto nelle scorse due settimane numerosi viaggi a Parigi per
organizzare la visita. Accettata, grazie al loro impegno, la richiesta di
piantare la tenda davanti all’Eliseo, pur rompendo qualsiasi tipo di
protocollo. Ad avere la meglio sarebbe stata l’importanza degli accordi
commerciali che entrambi i Paesi si apprestano a firmare. In programma
l’acquisto di diversi aerei ed elicotteri da guerra francesi da parte dei
libici, oltre all’aiuto per l’apertura di una centrale nucleare nel Paese
africano.
La visita di Gheddafi in Francia sarà la prima del leader libico negli ultimi 34 anni.
Il giorno prima, il 9 dicembre, il colonnello effettuerà invece la sua prima
visita ufficiale in Spagna. In programma colloqui con il premier spagnolo José
Zapatero e con re Juan Carlos.