Giallo sulle mozzarelle: Parigi prima blocca poi ci ripensa
28 Marzo 2008
di C.P.
Una notizia secca e drammatica per gli agricoltori italiani: il governo di Parigi ha deciso di mettere il bando sulla mozzarella italiana. Poi, quattro ore dopo, grazie ad una disperata azione diplomatica del governo italiano su tutti i fronti, il ministro della Sanità francese, Barnier ci ripensa e fa marcia in dietro. Questo, dopo che L’Ue ha dichiarato ieri di considerare del tutto insufficienti le notizie dei riscontri e delle indagini comunicate dal ministro dell’Agricoltura Paolo di Castro. Un giudizio secco, infastidito, perché per due volte è stata chiesta serietà a Roma e per due volte la Roma di Prodi, Turco, Costa, D’Alema e Veltroni ha risposto -con tutta evidenza- non seriamente
Il mozzarella gate travolge dunque sempre di più la credibilità dell’Italia in Europa.
Può anche darsi che il pericolo diossina sia sopravvalutato, che in realtà non ci sia motivo d’allarme, come sostiene il governo.
Ma quel che è certo è che il governo non fornisce dati certi, riscontri rassicuranti di indagini effettuate, di provvedimenti presi.
E questo non lo diciamo noi, ma lo dice l’Unione Europea, lo dice il governo di Parigi.
Il problema è doppio: innanzitutto la constatazione scandalosa che il governo italiano non sa offrire informazioni attendibili all’Unione Europea e a Parigi. Il secondo problema è quanta diossina c’è nella mozzarella e quanto mangiarla è pericoloso.
Il risultato di questi due problemi è l’embargo di Parigi, prima messo e poi tolto, e una figuraccia sul piano internazionale
Di nuovo, anche sulla mozzarella, il governo Prodi-Veltroni non dimostra affidabilità e credibilità in Europa. Neanche dal marito di Carla Bruni