Giancarlo Cito torna alla politica e fa tremare tutta la Puglia

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Giancarlo Cito torna alla politica e fa tremare tutta la Puglia

11 Marzo 2009

Giancarlo Cito dopo 13 anni – di cui ben 4 scontati in carcere a seguito di una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa – torna a far parlar di sé. Non che il suo nome sia mai stato sinonimo di indifferenza o di anonimato nel Tavoliere delle Puglie (e non solo). Ma proprio lui, l’indimenticabile ex sindaco di Taranto, l’ideatore, in tempi non sospetti (parliamo degli anni ´80), delle tanto chiacchierate " ronde", il padre padrone della nota emittente televisiva Antenna Taranto 6, il sindaco pugliese più suffragato nelle ultime cinque legislature con la cifra record di 61 mila preferenze riscende in campo. L’energico leader della Lega d’azione meridionale, infatti, due giorni fa si è presentato alla convention pre-elettorale organizzata dal Pdl nel capoluogo pugliese per ufficializzare non solo il ritorno del suo movimento a Bari, Brindisi e Taranto alle prossime amministrative, ma per suggellare esplicitamente un’inaspettata alleanza a destra. 

Mancano pochi mesi alle prossime elezioni amministrative pugliesi, ma lo scenario continua a complicarsi e a cogliere di sorpresa gli stessi politici locali, che assistono ormai da tempo alle grandi manovre dei rispettivi candidati sindaci al formarsi delle alleanze. Chi fino a poco tempo fa riteneva che la vecchia politica, quella fatta dalle solite facce, dai soliti personaggi e dal solito spostamento di poltrone da una parte all’altra fosse attraversata solo dal vento di scirocco della senatrice Adriana Poli Bortone, aveva calcolato certamente male. Dopo l’ex coordinatrice di An, la figura, guarda caso, sempre di un sindaco, si abbatte ancora una volta sullo scenario politico pugliese come un ciclone. Cito presenterà le proprie liste in circoscrizioni, comuni e nella provincia di Bari, ma non potrà candidarsi – spiega – poiché "alle amministrative non si può presentare chi non ha finito di scontare pene detentive". Ma, nonostante sul fronte del programma ci sia ancora molto da fare, il lavorio politico dell´ex sindaco di Taranto è in stato avanzato. A dimostrarlo è la lunga serie di contatti avvenuti fino ad ora con il pugliesissimo ministro per gli Affari Regionali, Raffaele Fitto.

Insomma, il "modello Cito" ritorna nel bene o nel male a far parlar di sé. Certo, nel pieno rispetto del personaggio, anche questa volta più che di "politica del fare" in senso stretto è la "politica del  fare stravagante" quella che rende l’ex primo cittadino tarantino un personaggio temibile. A sinistra come a destra. L’alleanza col centro destra e le numerose liste civiche presentate a circa 90 giorni dalla data delle amministrative (7-8 giugno) stanno procurando, infatti, sia al partito democratico che al suo principale primo cittadino, il sindaco Michele Emiliano – ironia della sorte denominato anch’egli sceriffo – una serie di preoccupazioni. Ma ne procurano anche sull’altro fronte politico. Il leader della Lega meridionale, infatti, grazie alla sua capacità di spostare un gran numero di consensi, per uno strano gioco della sorte potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio proprio per il centro destra. Da una parte, sarebbe infatti l’asso nella manica per una vittoria netta della coalizione, che consentirebbe dopo cinque anni di riconquistare il potere locale, ma allo stesso tempo il ritorno in auge di uno come Cito rischia di creare qualche grattacapo di troppo a Fitto e ai suoi. Forse qualcuno nella coalizione di centro destra dovrebbe ricordare al ex primo cittadino tarantino che il candidato sindaco barese del PDL non è lui, ma Simeone Di Cagno Abbrescia.