Giappone. I democratici perdono il controllo del Senato

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Giappone. I democratici perdono il controllo del Senato

11 Luglio 2010

Il partito Democratico giapponese (DpJ) ha perso la maggioranza al Senato, anche considerando l’apporto degli alleati del Peoplès New Party (Pnp). È quanto indicano gli exit poll della tv pubblica, la Nhk, diffusi subito dopo la chiusura dei seggi.

Secondo la Nhk, ai Democratici andrebbero dai 44 ai 51 seggi, meno dei 54 attuali, fissati dal premier Naoto Kan come linea di separazione tra sconfitta e successo. I partner della coalizione di maggioranza del Peoplès New Party conquisterebbero solo 1 seggio, mentre al principale partito di opposizione, i Liberaldemocratici, andrebbero dai 46 ai 52 seggi.

Sulla base di queste prime proiezioni, l’alleanza DpJ-Pnp potrebbe attestarsi nella migliore situazione a quota 117, meno dei 122 posseduti in precedenza e sufficienti a detenere il controllo del Senato composto da 242 seggi totali.

Malgrado il "risultato che si va profilando, la priorità è la ricostruzione della solidità dei conti pubblici del Giappone": è il primo commento del premier democratico Naoto Kan, riferito dalla tv pubblica Nhk. Kan ha detto ai suoi collaboratori più stretti di non volersi dimettere, anche se il voto di rinnovo parziale del Senato si profila come una sconfitta del DpJ, in base ai primi exit poll.

Il Djp aveva stravinto le elezioni alla camera bassa la scorsa estate, mettendo fine a più di mezzo secolo di egemonia politica del partito Liberaldemocratico (Ldp). Ma il primo ministro Yukio Hatoyama è stato costretto a dimettersi dopo 9 mesi di governo, in seguito ad uno scandalo sul finanziamento dei partiti e alla mancata promessa della chiusura di una base americana. Il suo successore e compagno di partito Naoto Kan può ancora contare sulla maggioranza alla Camera dei rappresentanti, che ha più poteri, ma dovrà stringere alleanze con formazioni minori per mantenere il controllo anche alla Camera dei Consiglieri.