Ginevra, studentessa italiana uccisa a sprangate. Testimoni su assassino: “Uomo di colore, un metro e novanta”

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Ginevra, studentessa italiana uccisa a sprangate. Testimoni su assassino: “Uomo di colore, un metro e novanta”

13 Aprile 2016

Valentina Tarallo, una giovane ricercatrice in biotecnologie, è stata massacrata, forse con una sbarra di ferro, lunedì sera a Ginevra da un rapinatore che le voleva sottrarre la borsa. L’omicidio è avvenuto poco distante dall’ospedale dove lavorava la giovane 29enne. L’assassino, secondo le ricostruzioni dei testimoni, sarebbe un uomo di colore, alto un metro e 90, che poi è fuggito. Il Consiglio comunale di La Loggia, alle porte di Torino, ieri sera ha osservato un minuto di silenzio. “Alla ragazza e alla famiglia va tutto il nostro affetto”, ha dichiarato il sindaco Sergio Ingaramo.

Sgomento anche all’Università di Torino. Il professor Franco Merletti, direttore dell’Unità di Epidemiologia della città della Salute dove Valentina ha fatto la tesi di laurea specialistica, la descrive “come una ragazza brillante e studiosa” a cui proprio per il suo talento era stato proposto la sede di Ginevra. “Questi sarebbero stati i suoi ultimi mesi di dottorato – ha spiegato alla Stampa, Laura De Marco, coordinatrice del laboratorio di ricerca molecolare dove Valentina ha concluso il ciclo universitario a Torino – e il richiamo a casa si faceva sempre più forte”.

I genitori, Generoso e Mattea, molto conosciuti nella cittadina anche per il loro impegno nel sociale, sono giunti in Svizzera. La tragedia li ha sorpresi in Puglia, dove erano andati a trovare i genitori malati della madre. Valentina, dopo l’aggressione, è stata portata subito in ospedale dove è morta con il cranio fracassato. “Ho appreso la notizia dai siti italiani – racconta Leonardo, 33 anni, che da qualche anno, dopo essersi laureato a Torino, lavora e vive a Ginevra – Abito poco distante dalla via in cui e’ avvenuta l’aggressione, e’ la zona degli ospedali, isolata ma comunque non lontana dal centro e abbastanza tranquilla. Purtroppo queste cose capitano ovunque, e’ molto triste”.

Anche Valentina, cosi’ come tanti giovani torinesi a Ginevra, si era iscritta a un gruppo di car pooling “Dal Cern a Torino” per ammortizzare i costi del viaggio verso casa. “L’ho portata io a Ginevra domenica sera, sono senza parole”, scrive uno degli iscritti sulla mail comune. “Porca miseria, si’ anche io ho portato Valentina piu’ volte a Torino”, la risposta di un altro utente.