Giovanardi: “Foibe, demone del nazionalismo sempre in agguato”

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Giovanardi: “Foibe, demone del nazionalismo sempre in agguato”

12 Febbraio 2019

“E’ dal 2004 che, grazie all’impegno di alcuni deputati, la sensibilita’ del Parlamento e l’appoggio del Governo Berlusconi, di cui facevo parte, si celebra solennemente la giornata del Ricordo”. Lo dice Carlo Giovanardi, di Idea Popolo e Liberta’. “Purtroppo- aggiunge- come sanno bene le associazioni degli esuli e dei rimasti istriani fiumani e dalmati, c’e’ sempre chi, magari arrivando all’ultimo momento (e non mi riferisco al presidente Tajani che ha tempestivamente chiarito il suo pensiero), vuole strafare per ragioni di politica interna, senza capire che il demone del nazionalismo esasperato e’ sempre e dappertutto in agguato, con il rischio di fare drammatici passi indietro nel rapporto di amicizia fra i popoli”.

“Mentre nel frattempo, nell’ottica della comune casa europea, in Slovenia e Croazia si stanno faticosamente rimarginando le ferite della II° Guerra Mondiale, con un reciproco riconoscimento di torti e ragioni con la comunita’ italiana, forzature da ambo le parti portano indietro le lancette della storia: dovremmo invece- continua Giovanardi- essere tutti impegnati a valorizzare appuntamenti, come quello di Fiume, citta’ oggi definitivamente croata, ma storicamente austriaca, ungherese ed italiana, dove vive ancora una forte minoranza autoctona italiana, che sara’ nel 2020 capitale della cultura europea e vetrina di una nuova possibile convivenza fra lingue e culture diverse, come sta avvenendo sia pur lentamente, in Istria e Dalmazia per quanto riguarda la toponomastica, l’insegnamento della lingua e il rispetto della cultura e della storia della nostra minoranza”.