Giovane si uccide dopo il ritiro della patente

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Giovane si uccide dopo il ritiro della patente

03 Dicembre 2007

Gabriele
Aimar , giovane della provincia di Cuneo, si è ucciso la settimana scorsa, perché
temeva di perdere il suo lavoro di autista, dopo che gli era stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza.

Gabriele, conducente di furgoni portavalori per la Mondialpol,
avrebbe compiuto trent’anni domenica prossima. Il dramma si è verificato poche
ore dopo una serata trascorsa in un pub di Roccabruna (Cuneo), a pochi
chilometri da casa, insieme a un amico ingegnere. I due, mentre rincasavano,
sono stati fermati dalla polizia stradale: entrambi hanno riferito agli agenti
di avere bevuto solo della birra, ma dal test è risultato che il tasso di
alcool nel sangue di Aimar era di 1.80 a fronte di una soglia limite di 0.50:
quindi è scattato il ritiro del documento di guida.

Il giovane, nell’impossibilità di tornare al volante, ha
chiamato il padre per farsi portare a casa, ma durante il tragitto, erano ormai
le quattro del mattino, si è sfogato: “Perderò il posto, e anche se trovo un
altro lavoro come farò a muovermi dal paese?”. Una volta rincasato è salito al
piano di sopra e si è sparato con la pistola di guardia giurata. Il papà lo ha
portato subito all’ospedale di Cuneo, dove però è morto qualche ora dopo.