Giovane ucciso a Milano. Domani l’autopsia
17 Settembre 2008
di Sara Valeri
È stata fissata per domani l’autopsia su Abdul Gubre il giovane di 19 anni ucciso con una spranga domenica mattina. Indagati per omicidio volontario, aggravato da futili motivi, i due baristi Fausto e Daniele Cristofoli, padre e figlio.
Il 19enne milanese è stato ucciso a sprangate la notte tra sabato e domenica per aver rubato una manciata di biscotti in un negozietto aperto sin dalle prime luci dell’alba.
La tragica vicenda del giovane originario del Burkina Faso, immigrato regolare e ufficialmente cittadino italiano è stata strumentalizzata del mondo politico. Secondo indiscrezioni pare che siano spuntati filmati registrati da telecamere esterne che hanno ripreso i due titolari dell’esercizio mentre rincorrevano e picchiavano mortalmente il “nuovo” italiano. Esagerata la reazione, questo si, ma certamente non dovuta al colore della pelle del giovane. Lo dicono i due i due baristi e lo dice anche pm Roberta Brera ha subito chiesto la convalida del fermo di Fausto e Daniele con l’accusa di omicidio aggravato da futili motivi.
Per furto dunque, e non per razzismo come una parte della sinistra ha voluto far credere. Molti i politici che, come messo in evidenza su L’Occidentale del 15 settembre, hanno preso la parola sulla vicenda trasformando la violenta morte di un ragazzo, in un fatto politico. L’obiettivo? Alzare la tensione, scaldare gli animi e trovare un argomento in difesa degli immigrati colpevolizzati dai “cattivi italiani” che non rispondono più delle loro azioni perché accecati da un pregiudizio unicamente raziale.
Davanti al pm i Cristofoli si sono difesi: "Non siamo razzisti". Hanno raccontato di aver visto Abdul e i suoi amici uscire e incamminarsi con fare spedito. Avrebbero chiesto ai giovani "Che cazzo fate?" senza ricevere nessuna risposta. E poi, dopo scontri verbali, si sono alzate le armi, che in questo caso erano spranghe, bastoni di ferro."Il manico di scopa l’abbiamo preso alla fine, quando Abdul era a terra", ha detto un amico del giovane ucciso. "Ad un certo punto abbiamo cercato di scappare, avevamo visto che si metteva male. Abba (Abdul, ndr) è caduto una prima volta, poi alla seconda non ce l’ha fatta". E l’altro amico taglia corto: "Non c’è molto da dire, un mio amico è stato ucciso per due biscotti".
C’è anche la rabbia del fratello della vittima, Ahmed, che è tornato dal Burkina Faso, dove era in vacanza e ha ritrovato la famiglia nella disperazione: "Non era certo un ladro ma se anche avesse rubato è impossibile accettare che la risposta sia quella che è stata. L’unica risposta, ora, è nella legge. Mi auguro che quei due abbiano l’unica cosa che meritano: rimanere in carcere per sempre".