Giovani e lavoro: la #svoltabuona è rimasta solo una slide

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Giovani e lavoro: la #svoltabuona è rimasta solo una slide

Giovani e lavoro: la #svoltabuona è rimasta solo una slide

20 Luglio 2017

Quella del renzismo doveva essere la stagione della “svolta buona”. Almeno così ci era stata venduta. Era il marzo del 2014 e il premier Renzi faceva ilunto sulle cose fatte, secondo lui, dal governo, con le immancabili slide. Un elenco di ricette proiettate urbi et orbi e spiegate con ardore e che dovevano significare una sola cosa: l’Italia crescerà, l’immagine del Paese sarà finalmente rivalutata, avremo più lavoro e saremo tutti più felici e contenti. A tre anni di distanza quelle ricette sono rimaste in larghissima parte solo delle slide. E a mettere i brividi sono soprattutto i numeri che fotografano i giovani e il mondo del lavoro. I giovani tra i 15 e i 24 anni che non hanno e non cercano lavoro sono il 19,9%. La differenza fra uomini e donne che lavorano è invece al 20,1%, mentre il numero di persone che vivono in povertà estrema è aumentato fra 2015 e 2016. Il che vuol dire che quasi un giovane su cinque, in quella fascia d’età, non lavora e non studia. Categoria che viene indicata come i Neet, e il Belpaese vanta, a proposito, uno dei tassi più alti d’Europa. Davvero un primato degno di una slide renziana. Sono i dati che emergono dall’indagine 2017 sull’occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa (Esde). Studio che rileva, inoltre, come l’Italia sia anche il Paese dove il numero di lavoratori autonomi sia fra i più alti d’Europa (più del 22,6%) e l’aumento della povertà estrema (11,9%) in un solo anno rappresenta un caso unico in Ue con Estonia e Romania. Un rapporto che evidenzia, poi, non solo le difficoltà che i giovani incontrano nell’affacciarsi al mondo del lavoro, ma anche tutte le conseguenze che questo comporta. Nel 2016, la disoccupazione, infatti, fra i 15 e i 24 anni è stata al 37,8%, la terza in Europa dopo Grecia (47,3%) e Spagna (44,4%). Sono stati anni di retorica in cui i giovani, insieme al lavoro, sono stati i protagonisti di ogni discorsone, ma la politica messa in campo non ha mai giocato per loro né è stata capace di produrre qualcosa di significativo. Tant’è vero che aumenta il numero di ragazzi e ragazze che cercano lavoro all’estero, o che magari questa estate invece di farsi un bel viaggio andranno a lavorare, sempre all’estero. E l’occupazione giovanile resterà un’altra, l’ennesima slide renziana senza riscontro nella realtà.