Giù le armi? I cieli e il mar Baltico non sono mai stati così affollati di aerei e navi da guerra
28 Ottobre 2016
di Redazione
Russi e americani hanno ricominciato a giocare la loro vecchia partita, interrotta con la fine della Guerra fredda: aumentano i loro arsenali e si scontrano nelle periferie e nelle aree di influenza delle due superpotenze. Le minacce potenziali sono quelle di sempre; la sola consapevolezza di non poter distruggere l’avversario senza essere a loro volta distrutti impedisce l’armageddon.
Dal 2014 le relazioni diplomatiche tra i due paesi hanno iniziato a incrinarsi per la fine della partnership NATO-Russia , il gelo assoluto dei rapporti è però arrivato con la guerra in Siria.
I cieli e il mar Baltico non sono mai stati così affollati di aerei e navi da guerra. Secondo l’agenzia Reuter, Stati Uniti e Regno Unito il prossimo anno invieranno aerei e truppe in Romania e Polonia e, sempre secondo fonti dell’agenzia, la Russia starebbe rafforzando la flotta sul Baltico. Inoltre i media russi fanno sapere che sarà pronto per il 2018 un missile, Satan 2, con 16 testate nucleari e gittata da 10mila chilometri. Intanto a Bruxelles ieri si sono riuniti i ministri della difesa Nato, e hanno deciso il dispiegamento di 4 mila uomini sul fronte dell’Est, compresi 140 italiani a sostegno del battaglione a guida canadese in Lettonia. A causa della mancanza di canali diplomatici privilegiati, continui i malintesi e gli incidenti.
Sempre più aspre le divergenze sul fronte siriano, Carter, segretario alla Difesa americano, ha annunciato lancerà un’ offensiva su Raqqa, capitale dello Stato Islamico, “nelle prossime settimane”. In merito ai bombardamenti su Aleppo si è consumato in queste ore un nuovo durissimo confronto e scambio di accuse nell’ambito delle Nazioni Unite tra un alto dirigente e l’ambasciatore russo all’ONU.