Giustizia, il Cav. accelera sulla riforma. Dal Cdm ok alla “rivoluzione” Brunetta

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Giustizia, il Cav. accelera sulla riforma. Dal Cdm ok alla “rivoluzione” Brunetta

09 Ottobre 2009

Riforma della giustizia, “rivoluzione Brunetta”, piano per il Sud, lotta alla criminalità organizzata.  E’ un Consiglio dei ministri con “molta carne al fuoco” per dirla con le parole del premier che subito dopo, nel consueto briefing con la stampa torna sul Lodo Alfano e il “no” della Consulta, la campagna denigratoria messa in piedi dalla sinistra dentro e fuori i confini nazionali.

Silvio Berlusconi snocciola temi e dati dell’agenda di governo mettendo al centro tre questioni: accelerare la riforma della giustizia, in particolare il processo penale; quella della pubblica amministrazione alla quale il Cdm ha dato il via libera e che prevede riduzione di stipendio e possibilità di licenziamento per i fannulloni ma anche premi al merito, destinati agli impiegati statali più produttivi. Si tratta di “una grande spinta alla modernità del Paese”, spiega Berlusconi che si sofferma anche sul rilancio del Meridione. Lo fa annunciando che il piano ad hoc è quasi pronto e con esso la Banca per il Sud, progetto al quale ha lavorato il ministro Tremonti che durante la riunione dell’esecutivo ha chiesto ai colleghi se procedere con un’iniziativa parlamentare o attraverso il Cdm. Ne è scaturito un dibattito con alcuni ministri (in particolare Fitto e la Prestigiacomo) che avrebbero chiesto di analizzare prima il testo del provvedimento rimarcando che comunque il progetto va inserito in un piano organico per rimettere in moto il Meridione. Ai giornalisti il premier annuncia  la formulazione di un disegno di legge per la banca per il Sud.  

Ma sono i temi della giustizia a tenere banco nella conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo la questione Lodo Alfano. Niente dimissioni, dice il primo ministro confermando di volere portare a termine la legislatura e definendosi “il miglior premier di sempre”. Quindi torna a stigmatizzare la decisione della Consulta il cui comportamento “è stato non leale verso il Parlamento e io credo che la lealtà sia importante nei rapporti tra istituzioni”. Ricorda di essere “in assoluto il maggior perseguitato dalla magistratura di tutta la storia” e di aver subito 106 procedimenti. I processi Mills e diritti tv Mediaset che ora si avvieranno nei suoi confronti  ”avranno l’effetto di sottrarre qualche tempo” al lavoro per il Paese ”ma sono un’autentica farsa”, incalza il Cav, determinato a smontare le accuse: “Andrò  in televisione e gli italiani potranno capire che il presidente del Consiglio fa da argine a questa sinistra” che usa la giustizia come ”arma per sovvertire il voto elettorale”.

Quanto alla posizione del Colle osserva: “Non dobbiamo essere ipocriti. Guardiamo le cose per come sono. Io sono di destra, Napolitano e’ stato un protagonista della storia della sinistra. Non credo che si offenda, ma è così. La Corte Costituzionale è un organo politico. Ci sono altri esempi come in Francia di coabitazione . Avremo una coabitazione che io immagino leale, come deve essere in una democrazia”. Non manca una sottolineatura sulla mozione presentata dalla sinistra al Parlamento europeo sulla libertà di stampa in Italia. Berlusconi fa notare come alla seduta  fossero presenti “meno di venti deputati stranieri. Facciamo i complimenti per questa bella pubblicità che i partiti dell’opposizione hanno voluto fare per il nostro paese all’estero”.

Altro capitolo che sta a cuore al Cav. è la lotta alla criminalità organizzata. Al suo fianco il ministro Maroni illustra un dossier sul contrasto alla mafia nei primi 15 mesi di attività (presentato anche al Cdm). “Sono stati arrestati un gran numero di mafiosi e latitanti – sottolinea Berlusconi -. Un fatto molto importante, che ci rende fiduciosi di poter continuare e arrivare finalmente a cancellare le organizzazioni criminose dal nostro paese. Maroni sa che passerà alla storia per questo e quindi è molto impegnato al riguardo”. Non manca una battuta al quale il Cav non rinuncia e il riferimento è alle accuse lanciate da certa sinistra: “Comunque a me, come mafioso, non mi ha ancora preso…”.

Il ministro dell’Interno ricorda che dall’azione contro la mafia “deriva la forte irritazione che abbiamo registrato in ambienti mafiosi, con segnali di interesse nei confronti del governo Berlusconi per stoppare questa azione. Stiamo monitorando queste minacce, rivolte in particolare ai soggetti più esposti” e tuttavia – ha proseguito – “noi vogliamo vincere questa guerra”. Il Cdm ha inoltre affrontato il commissariamento del Comune di Fondi (dopo le dimissioni della giunta e dei consiglieri). Nei giorni scorsi il prefetto aveva chiesto lo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Il governo ha "preso atto dello scioglimento del Consiglio comunale di Fondi. I cittadini andranno a votare a marzo" ha spiegato Maroni che ha aggiunto: “Avevamo due  scelte:- ha chiarito Maroni -: procedere comunque al commissariamento per 18 mesi, oppure ridare la parola al popolo sovrano. E io ho proposto, e il Consiglio dei ministri ha accolto la mia proposta, di scegliere la via della democrazia con il voto che torna al popolo sovrano”.

Infine la ricostruzione dopo il nubifragio che ha portato morte e distruzione a Messina. Domani il premier sarà in Sicilia per i funerali di Stato e per una ricognizione delle aree “sulle quali ricostruire le case per due comunità. Potevamo anche utilizzare appartamenti liberi ma gli abitanti ci hanno manifestato la volontà di ricostruire le loro comunità, abbiamo accettato il loro desiderio e costruiremo per le comunità di due paesi che hanno subito le maggiori perdite”.

Alessandra Bruni