Giustizia. Napolitano: “Occorre un ripensamento organizzativo”
06 Luglio 2010
di redazione
"Il superamento delle insufficienze e inefficienze del sistema giustizia non può affidarsi solo all’incremento, pur necessario, delle risorse e dei mezzi, ma richiede anzitutto un complessivo ripensamento organizzativo interno". E’ quanto ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al plenum straordinario del Csm.
Citando le proposte di Ernesto Lupo, eletto oggi primo presidente della Cassazione, durante l’audizione a Palazzo dei Marescialli, in particolare, Napolitano ha evocato le richieste volte "ad accelerare i giudizi e, in particolare, la scelta di individuare ed adottare prassi lavorative più snelle e idonee a smaltire le sopravvenienze senza incidere sulla qualità delle decisioni". "Su questo e altri problemi – ha annunciato il capo dello Stato a Palazzo dei Marescialli – non mancherò di tornare nel mio prossimo incontro con voi e con il nuovo consiglio, i cui componenti togati sono già stati eletti e i cui componenti laici si apprestano ad esserlo".
Intanto, però, nel suo discorso Napolitano ha auspicato "che possa aprirsi una nuova pagina, una nuova stagione, nelle travagliate vicende dello Stato di diritto nel nostro Paese". Ciò, ha proseguito Napolitano, può essere facilitato dall’affermarsi di decisioni largamente condivise.
Dopo la proclamazione all’unanimità del nuovo primo presidente della Cassazione, il presidente della Repubblica ha detto che, come in passato, raccomanderà ai presidenti delle Camere "di porre ogni cura perché l’elezione dei componenti laici del nuovo consiglio avvenga, così come quattro anni fa, in tempi rapidi. La puntualità degli adempimenti istituzionali e l’auspicabile verificarsi di deliberazioni largamente condivise – ha aggiunto – possono costituire un passo importante per l’allentamento delle ricorrenti tensioni tra istituzioni e tra forze politiche e culturali sui temi della giustizia, così che possa aprirsi una nuova pagina, una nuova stagione nelle travagliate vicende dello Stato di diritto nel nostro Paese".