Gli Agnelli lasciano l’Italia: l’Exor approva il trasferimento in Olanda. “Non si tratta di escamotage fiscale”

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Gli Agnelli lasciano l’Italia: l’Exor approva il trasferimento in Olanda. “Non si tratta di escamotage fiscale”

04 Settembre 2016

Pare sia durato appena un’ora l’ultima assemblea delle aziende quotate della galassia Agnelli a Torino. I soci di Exor  (la holding controllata al 51% dalla Giovanni Agnelli & C.) hanno approvato a maggioranza la fusione con la olandese Exor Nv e il conseguente trasferimento della sede sociale ad Amsterdam, dove si trovano già quelle di Fiat ChryslerCnh Industrial   e Ferrari

Per mantenere il controllo della società, quindi, Exor Nv adotterà un meccanismo speciale:  attribuirà cinque diritti di voto per ogni azione posseduta ai soci che deterranno le quote per almeno cinque anni e 10 diritti di voto per chi le deterrà almeno 10 anni. Così, per detenere il 51% dei diritti di voto fra un decennio potrebbe essere sufficiente controllare il 5,1% di Exor. Almeno per il momento, però, non cambierà nulla. Al netto del fatto che al termine dell’operazione tutte le società del gruppo del Lingotto avranno sede all’estero.     

In assemblea il presidente John Elkann ha insistito sulla necessità di semplificare l’organizzazione societaria e l’allineamento della stessa con quella dei principali investimenti: rappresentati per oltre l’85% da società olandesi (Fca, Cnh Industrial, Ferrari) o detenuto attraverso società olandesi (Partner Re). La holding si propone “di adottare una struttura del capitale sociale che possa favorire nel tempo la creazione di una solida base azionaria e premiare gli investitori di lungo termine, incoraggiando gli investimenti di quegli azionisti i cui obiettivi sono allineati alle strategie di lungo periodo del gruppo Exor“.

“Abbiamo visto le attività delle nostre società prosperare in Italia da quando si sono domiciliate in Olanda”, ha sottolineato Elkann dopo aver incassato il voto favorevole dell’assemblea aggiungendo poi, “Non c’è dubbio che essere forti nel mondo rafforza le nostre società nei mercati in cui operano”.

Ma soprattutto l’uscita di Exor  dall’Italia “non è un’escamotage fiscale“. Lo ha detto John Elkann rimandando al mittente le critiche di chi vede nello spostamento in Olanda una sorta di fuga. L’erede di casa Agnelli ci ha tenuto a sottolineare: “Io penso che non si tratti di una scelta simbolica. L’evoluzione di Exor  è un’evoluzione assolutamente naturale. i benefici di questa evoluzione sono chiari a tutti. Penso che sia un grande errore guardare a simboli ed estrapolare da quei simboli delle storie spesso fantasiose. L’evoluzione ha richiesto una maggiore presenza in più mercati. Non abbiamo scelto un mercato ma un paese che storicamente è aperto al mondo. Non è assolutamente un escamotage fiscale, semplicemente il contenitore segue il contenuto. L’85% del valore delle nostre società ha sede in Olanda“.