Gli anni ’90, il primo mondiale a stelle e strisce e il trionfo dei blues

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Gli anni ’90, il primo mondiale a stelle e strisce e il trionfo dei blues

Gli anni ’90, il primo mondiale a stelle e strisce e il trionfo dei blues

09 Giugno 2010

Fu questo il decennio del definitivo sviluppo di Internet, il mondo diventò punto Com. Ma fu anche la decade della guerra nel Kosovo e dello scandalo di Tangentopoli. Nel 1990 il Belpaese vide l’approvazione della legge Mammì, che regolava le televisioni private. Il presidente sudafricano Frederik De Klerk proclamava intanto la fine totale dell’apartheid e la liberazione del leader del Congresso Nazionale Africano, Nelson Mandela. 

La XIV edizione di Mondiali fu giocata nel nostro paese dall’8 giugno all’8 luglio 1990. A 56 anni di distanza dal Mondiale italiano del ’34 la massima rassegna calcistica planetaria tornò quindi da noi e per l’occasione furono ampliati e rivisti gli stadi già costruiti, mentre se ne costruirono di nuovi a Bari (San Nicola) e Torino (Delle Alpi). Le opere, non sempre limpide, portarono a strascichi legali. La favorita era proprio l’Italia (dopo la bella figura fatta agli Europei 1988) che scoprirà nella sorpresa Salvatore Schillaci il suo salvatore, mentre l’Argentina poteva contare ancora su Diego Armando Maradona, la Germania sul "Kaiser" Franz Beckenbauer (e sul trio neroazzurro Matthäus – Klinsmann – Brehme) e l’Olanda sui 3 tulipani più belli della rosa: Van Basten – Gullit – Rijkaard. Nel girone gli azzurri batterono Cecoslovacchia, Stati Uniti e Austria qualificandosi facilmente. Dopo gli ottavi di finale, in cui non si registrarono grandi sorprese, ai quarti le sfide furono equilibrate: gli azzurri si imposero di misura sull’Irlanda grazie al solito Schillaci, l’Argentina pareggiò con la Jugoslavia per poi vincere ai rigori. Tra Germania Ovest e Cecoslovacchia la sorte fu decisa dal rigore di Matthaus, mentre il quarto più spettacolare fu quello tra Inghilterra e Camerun,conclusosi 3-2 ai tempi supplementari.

Le due semifinali, incredibilmente, si decisero ai rigori e gli errori azzurri portarono l’Argentina in finale. Nell’altra sfida – dopo i gol di Brehme e Lineker – furono i tedeschi a passare. L’Italia chiuse comunque con dignità, conquistando il terzo posto grazie a Schillaci e Baggio. La finalissima, la stessa di 4 anni prima fu invece noiosa e solo un rigore di Brehme riuscì a spezzare l’equilibrio, riportando in alto i tedeschi dopo 16 anni.

Nel 1991 il mondo della musica perde uno sei protagonisti più apprezzati, muore a 45 anni il cantante dei Queen, Freddie Mercury. In Italia intanto 140 persone perdono la vita nell’incendio della motonave "Moby Prince” e l’anno successivo le cose non migliorano; si registrano gli attentati di mafia ai danni dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e scoppia in tutta la sua “violenza” lo scandalo di Tangentopoli, con le indagini guidate dal pool di “mani pulite”, capitanato da Antonio Di Pietro. Negli Usa il candidato democratico Bill Clinton venne eletto presidente a pochi mesi dalla nascita, avvenuta nel 1993, dell’Unione Europea. Nel maggio ’94 poi, Nelson Mandela vinse le elezioni sudafricane, nel suo mandato cercò di guidare la nazione verso la riconciliazione fra bianchi e neri.

Un filo ideale lega la battaglia di Mandela con le lotte che da centinaia di anni si combattono negli Usa – teatro della XV edizione dei mondiali di calcio – per la stessa causa. Le partite delle 24 squadre partecipanti si svolsero dal 17 giugno al 17 luglio 1994 e videro il Brasile trionfare per la quarta volta. Per i padroni di casa comunque una edizione da ricordare: il loro allenatore era un calibro da 90, il “mago” Bora Milutinovic e nella rosa si ricorda il difensore Alexi Lalas, estroso terzino-chitarrista che giocherà anche nel Padova per due anni. La tv già la faceva da padrone e per permettere agli europei di seguire le partite (nonostante il forte fuso orario) si giocò tra la mattina e il primo pomeriggio, penalizzando così spettacolo e forma fisica dei calciatori, costretti a subire temperature e umidità altissime. La corsa dei padroni di casa finì agli ottavi di fronte al solito Brasile. I verdeoro trovarono poi l’Italia in una finale per noi tristemente vivida nella memoria. Dopo 120 minuti di caldo, noia e paura Baresi, Massaro e Roberto Baggio sbagliarono i rispettivi tiri dal dischetto, regalando al Brasile il quarto titolo Mondiale. I sudamericani dedicheranno la vittoria al connazionale Ayrton Senna, morto a Imola il 1º maggio.

L’anno successivo a Palermo Giulio Andreotti venne rinviato a giudizio con l’accusa di associazione mafiosa. Il 1996 fu delicato dal punto di vista alimentare, numerosi bovini nel Regno Unito vennero infatti colpiti dal morbo della "mucca pazza". Sull’italico suolo, Umberto Bossi, forte dell’ottimo risultato elettorale, proclamò sulle rive del fiume Po l’indipendenza della Padania. Il 31 agosto 1997 la principessa Diana Spencer morì in un incidente stradale assieme al compagno Dodi Al-Fayed ma il peggio accadde in Italia, un grave terremoto che causò decine di morti investì l’Umbria, anche i centri storici e artistici della regione vennero gravemente danneggiati.  

La sedicesima edizione dei Mondiali, disputata in Francia nel 1998, introdusse la novità della 32 squadre partecipanti, rendendo così i gironi eliminatori più importanti e migliorando lo spettacolo offerto sul campo. Il 10 giugno si svolse la cerimonia di inaugurazione a Saint-Denis sotto gli occhi di 80mila spettatori. La cerimonia, ispirata alla natura e ai fiori, precedette la gara inaugurale tra Brasile (detentore del titolo) e Scozia.

I mondiali si fecero caldi ai quarti. Il 3 luglio si partì con la sfida tra Italia e Francia, ai rigori gli errori decisivi furono quelli di Albertini e Di Biagio: dopo 12 anni la Francia si qualificò per le semifinali. In serata il Brasile eliminò 3-2 la Danimarca e il 4 luglio l’Olanda sfidò l’Argentina, battendola (2-1) solo all’89 con un gol di Bergkamp. Infine la Croazia eliminò la Germania per 3-0. Nelle prima semifinale Brasile e Olanda si fronteggiarono a Marsiglia. Ai rigori i brasiliani furono più precisi e il loro portiere (Taffarel) fu decisivo su Cocu e Ronald de Boer. L’8 luglio la Francia ebbe grossi problemi con la Croazia: andò sotto ma riuscì a rimontare con la doppietta del difensore centrale Lilian Thuram.

La finale iniziò ancor prima di scendere in campo. A poche ore dal match la stella brasiliana Ronaldo accusò un malore negli spogliatoi, secondo le ricostruzioni successive si trattò di una crisi epilettica, ma il campione scese in campo ugualmente, anche se il suo sforzo non servì. In uno Stade de France strapieno la Francia dominò, segnando 2 gol con il fantasista e trascinatore transalpino (o come fu soprannominato più tardi “sua maestà il calcio”) Zinedine Zidane e poi chiuse la partita al 90° in contropiede con Petit. Per i francesi era il primo titolo e 2 giorni dopo la Nazionale verrà fatta sfilare agli Champs-Elysées, in occasione della festa nazionale.

Nello stesso anno Papa Giovanni Paolo II visitò Cuba, ricevuto da Fidel Castro in uno storico incontro. Per il nostro paese il 1999 si chiuse su un doppio binario. Se le popolazioni di Sarno e Quindici piansero i 200 morti causati da una frana gigantesca che investì i 2 centri il mondo del cinema era in festa i 3 oscar vinti dal film “la vita è bella di Roberto Benigni.

Insomma un decennio, calcisticamente e storicamente, molto intenso. Nel mondo si corre più che nel passato, i ritmi aumentano e i confini cadono. Il calcio non può che adeguarsi.