Gli Errani e quel brutto vizio di abbandonare i cani per strada
11 Agosto 2010
Oggi l’ex signora Errani è arrivata in spiaggia da sola e aveva un muso così lungo che con la scucchia avrebbe potuto raccogliere la sabbia a palate. Si siede, apre l’ombrellino, controlla il progredire inesorabile delle smagliature, cerca di prendere pace. Ma non è giornata. Mi guarda, fa una specie di grugno pietoso, faccio finta di niente. E’ chiaro che qualcosa le è rimasto in gola come una lunga spina di stocco finita di traverso. Sta cercando comprensione. La mia curiosità aumenta e aspetto fiducioso di scoprire la novità del giorno.
Arriva Claretta Boito, quella del villino 11-b, una cinquantenne moglie di un dentista della zona. Claretta si siede e la Errani non riesce a controllarsi neppure un secondo, cara non sai cos’è successo ieri sera, dice felice di aver trovato un uditorio; prende il thermos con il caffè freddo e ne versa due tazze. Si vede che non stai bene, risponde l’altra, curiosa quanto me di sapere. Dimmi tutto.
Ieri sera passa a prendermi l’amore mio, esordisce Mamma Errani. Sta parlando del suo nuovo compagno, il professore universitario. Mi dice "Cara andiamo a cena fuori con mia madre?". Claretta mia, non sai quanto è insopportabile sua madre, lo sai cosa dicono di noi divorziate no? Se ne ha rovinata una di famiglia… Insomma ci mettiamo in macchina io, l’amore mio e Gianna, la conosci Gianna, sua figlia. Passiamo da casa della vecchia e quella è già sotto al portone con il suo barboncino bianco che aspetta. Buonasera signora, faccio io che voglio sembrare educata, e lei non sai con che aria antipatica abbaia che è già lì da un quarto d’ora, "sono stanca, prendi Lilli (il cane) e tienilo con te sul sedile davanti che soffre il mal d’auto". Mi dà degli ordini come se fossi la sua cameriera! E lui? Che bello vederti mamma, come se niente fosse, lo odio quando fa così.
Partiamo e per far vedere alla vecchia che ci tengo agli animali faccio una bella lezione di educazione civica a Gianna: “Lo sai, piccola, che ogni anno sulle strade italiane vengono abbandonati un sacco di cani? Muoiono investiti dalle auto oppure cercando di tornare a casa dai loro padroni”. Lilli deve aver capito che si parla della sua razza perché non la smette più di abbaiare. Deve fare i suoi bisogni, sentenzia acida la vecchia. “Non bisognerebbe mai abbondare i cani d’estate”, finisco io anche se ormai Gianna si è messa gli auricolari e non mi ascolta più. Guardo la vecchia seduta dietro, sperando di aver trovato un argomento di conversazione. I cani, le strade, l’estate. Ma quella mi fulmina con lo sguardo.
Prima di arrivare al ristorante facciamo una pausa in una stazione di servizio perché Lilli deve fare i suoi bisogni. Gianna corre subito a vedere se c’è qualche cd della Pausini, la vecchia mi molla Lilli e dice fagli fare un giro che intanto vado a prendere un caffè. Così scorrazzo il cane per due minuti davanti all’autogrill, poi mi viene in mente che devo ricaricare il cellulare, così lo lego al parafango posteriore dell’auto ed entro un attimo nel bar.
Dentro trovo Gianna che sta bevendo di gusto una lattina di Fanta. Rispunta anche la vecchia. "Le fai bere quelle schifezze gassate?" Vorrei risponderle che non le faccio bere un bel niente, visto che non sono sua madre. E poi la Fanta piace anche a me.
L’ex signora Errani si ferma un attimo, facendo una pausa nel racconto. Finisce di svuotare il caffè nel bicchiere di Claretta, che non si perderebbe il finale della storia per niente al mondo. Sai cara è davvero difficile avere a che fare con sua madre, non si fida proprio… Claretta annuisce, quasi quasi la Errani fa compassione anche a me.
Poi la Mamma riprende a narrare l’accaduto: siamo usciti dal bar della stazione di servizio, ci siamo rimessi in macchina e via, perché adesso sì che è venuta fame a tutti, vecchia compresa. Chiedo a Gianna che cd vuole ascoltare e lei mi passa quello nuovo di zecca della Pausini. Metto il cd e veniamo avvolti dalla musica, cantando insieme "In assenza di te". La vecchia dietro sembra addormentata.
Allungo la mano sotto la nuca dell’amore mio e lo massaggio mentre è al volante, lui che è sempre così assente, immerso in quei profondi ragionamenti astrofisici. E’ una bella sensazione di relax… La musica, le carezze, il lento sobbalzare della macchina, ritmato solo da un rumore sordo, uno strano ticchetio, che ho iniziato a udire quando abbiamo lasciato la stazione di servizio. Fino a questo momento non avevo dato importanza, ma cos’è?
“Uaaaarghhh!!!”. Un urlo primordiale mi schianta le orecchie, mentre l’amore inchioda sul freno e si gira di scatto verso il sedile posteriore gridando “Mamma, mamma, che è successo?”.
La vecchia sembra indemoniata, le sono usciti gli occhi dalle orbite, “Uaaaarghhhh!!!”, urla di nuovo, con tutta la forza che ha nei polmoni.
“Dov’è Lilli??!! Dov’è il mio Lilli!!!”…
L’ex signora Errani a questo punto si ferma guardando l’orizzonte. Una grossa lacrima le solca il bel viso di una volta. Claretta le passa un kleenex per asciugarsi gli occhi ma non ne basterebbe una tonnellata. Ripenso al povero Lilli legato al paraurti della Nissan Patrol alla stazione di servizio. Finito strozzato e straziato lungo la strada, a centosettanta allora. D’estate non si abbandonano i cani per strada, giusto?