Gli Errani sindacalisti. Come difendere i lavoratori se sono giovani e belli

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Gli Errani sindacalisti. Come difendere i lavoratori se sono giovani e belli

16 Agosto 2010

Quest’oggi il cielo non prometteva nulla di buono già dalla mattina presto ma conoscendo gli Errani sapevo che non avrebbero mai rinunciato a dar sfoggio di sé davanti alla comunità balneare. Naturalmente la capataz è sempre lei, la signora Errani-alla-conquista-della-spiaggia. E’ più buffa del solito, imbacuccata in un pareo plastificato di quelli che trovi nelle riviste estive di serie zeta, e che secondo lei l’avrebbe protetta dall’acquazzone.

Quando sono arrivati non aveva ancora iniziato a piovere e lei ha ordinato ai suoi sguatteri, il Babbo e Yoghi, di piantare l’ombrellone di qua e di là, scavando una grossa buca nella sabbia prima di aprire le “spiaggine” e stendere gli asciugamani. Sembrava che stessero costruendo una palafitta, considerato l’armamentario a supporto. Poi si è stravaccata e ha iniziato a fissare Nerd che era steso sul bagnasciuga mezzovestito in preda alla sua patologica nullafacenza. Mandava messaggini, rideva da solo come un cretino, rimandava messaggini.

Mentre Yoghi e il Babbo finalmente potevano spalmarsi la crema abbronzante senza risparmiare neppure un centimetro dei loro corpi, la Errani mi lanciava i soliti segnali che mi fanno sentire la controfigura di Lando Buzzanca: per mia sfortuna e sua fortuna un tuono poderoso ha squartato il cielo e lei ha subito intimato una ritirata strategica. Il Babbo e Yoghi, appiccicosi come due ghiaccioli che si stanno scongelando, sono stati richiamati all’ordine insieme a Nerd per rismontare l’ambaradan che avevano appena costruito.

La spiaggia in un secondo si è svuotata con la gente che si ritirava in cerca di un riparo sotto la pensilina del Lido, mentre i bagnini facevano del loro meglio per salvare dall’acquazzone fino all’ultima sdraio. Ci provavano, almeno, e secondo me stavano facendo un lavoro egregio ma il proprietario del Lido, un pataccaro vagamente simile a Roberto Cavalli, ha iniziato a strigliarli e apostrofarli in malo modo come se quei poveracci fossero degli scansafatiche. Sebbene tutti rivolgessimo degli sguardi di commiserazione ai bagnini, nessuno ha avuto nulla da ridire temendo ritorsioni del pataccaro all’ora di pranzo – del tipo mi scusi ma non c’è più posto o abbiamo finito l’acqua minerale.

Nessuno tranne lei. La signora Errani è inorridita di fronte alla brutalità del pataccaro ed ha cominciato a lamentarsi prima della piaga del lavoro nero e dopo dello sfruttamento di manodopera giovanile, i grandi problemi del belpaese. Non ha mancato di ricordare le sue battaglie di gioventù al fianco (ma proprio al fianco) della classe operaia, sfidando a distanza il pataccaro: "chiamerò l’ispettorato del lavoro, vedrà che le combino, voglio proprio vedere se quei ragazzi hanno un contratto in regola!".

A quel punto, con fare da kapo’, ha ordinato ai suoi vassalli, il Babbo e Yoghi, di abbandonare la pensilina per trasferirsi sotto il patio di un vicino ristorante. Yoghi non ha fatto una piega, se si escludono quelle abominevoli del suo addome, mentre il Babbo ha raccolto ombrellone e spiaggine seguendola verso la meta. Il caso ha voluto che anche un amico con cui avevo appuntamento a pranzo avesse scelto lo stesso ristorante della Errani, così mi sono trovato accanto a loro, quando si dice il destino, o sarebbe meglio chiamarla sfiga.

Gli Errani erano in cerca di un posto e la signora si faceva strada nel ristorante alla ricerca di un tavolo che esaudisse i suoi desideri. Ha intercettato un cameriere aggrappandosi al suo braccio e se n’è fatto indicare uno, ma appena si sono seduti, siccome vicino c’era una comitiva di Teutonici imbriachi ha iniziato subito a sbuffare, si è alzata e si è riaggrappata al cameriere, che aveva incolonnato sul braccio destro una pila di almeno venti piatti vuoti. Deve trovarmi un altro posto per cortesia, gli ha detto. Il cameriere, con un sorriso cauto, le ha indicato un posto lì vicino, nella verandina dove ci eravamo appena spostati anche io e il mio amico.

Il cameriere, sudato perso, ha riapparecchiato il tavolo per gli Errani. La signora ha chiesto subito dell’acqua. Il cameriere l’ha servita senza fiatare. Nerd nel frattempo aveva iniziato a guardarsi intorno disperatamente. Il suo pc aveva un’autonomia limitata e nella verandina non c’erano prese elettriche. Nuova lamentela, nuovo tavolo, nuovo spostamento. Il cameriere, ormai esausto, guardava la signora cercando di impietosirla. Ma niente da fare, un minuto e mezzo dopo a Yoghi prende l’impellenza di fumare e quindi di spostarsi nella sala ad hoc. Il cameriere ormai è pronto ad arrendersi ma gli Errani – scontenti del servizio – lo anticipano lasciando il ristorante senza pagare l’acqua minerale.

"Che scandalo, non è possibile dover fare ogni volta i conti con gente incapace di servire a un tavolo!", questa la sintesi della giornata secondo la Signora Errani. Ripensando alla difesa d’ufficio dei bagnini e paragonandola al trattamento riservato al cameriere, mi è venuto un sospetto: come mai la Mamma ha rivolto tutte quelle attenzioni ai giovanotti? Erano solo velleità da sindacalista? No, la risposta è un’altra. I primi erano boni e abbronzati. Il secondo un signore piuttosto bruttino e magro come un chiodo. Più lavoro e più diritti per tutti, se siete fighi abbastanza da meritarvelo.