Gli europei dovrebbero chiedersi se dare più potere all’Europa sia giusto

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Gli europei dovrebbero chiedersi se dare più potere all’Europa sia giusto

31 Dicembre 2011

Wolfgang Munchau ha scritto un editoriale sul Financial Times (ndt. edizione del 29 Dicembre 2011) nel quale egli ha comparato l’attuale crisi dell’euro zona con la Guerra dei Trent’anni, 1618-1648. Munchau chiarisce che egli non si aspetta che l’Europa scivoli in un guerra a causa delle divisioni nell’eurozona, benché non escluda la possibilità di una sempre più profonda divisione Nord – Sud, un rinnovarsi delle divisioni cattolici-protestanti che causò originariamente quella guerra che ancora marchia l’Europa. Allo stesso modo alcuni temono che un’altra prova di ciò sia stato il ripresentarsi delle divisioni tra la Gran Bretagna e il Continente, ben più aspre nel XVII secolo, andate in scena con il rifiuto di David Cameron questo mese ad accettare un nuovo trattato europeo che facesse i conti con la crisi.  

Ciononostante, il parallelo con la “grim lesson” (ndt. l’articolo di Wolfgang Munchau è titolato “Grim lessons from the 30 years war”, le lezioni nere della Guerra dei Trent’anni), mi pare un po’ fuori luogo, per quanto polverose siano le mie nozioni di storia europea. Prima di tutto, mi parrebbe giusto dire, rimanendo a quel che si legge nel suo articolo, che non siamo ancora nella fase della Guerra dei Trent’anni, ma piuttosto nella fase di rottura delle relazioni che precedette quella guerra. Fino ad ora, tutte le istituzioni europee hanno continuato a funzionare (come mai hanno fatto d’altronde) e la gestione della crisi è stata compiuta in concerto. L’Unione Europea d’oggi rassomiglia sempre più al pesante Sacro Romano Impero la cui rottura Munchau correttamente identifica come causa della guerra. Generalmente le crisi causano la guerra e non viceversa. Un collasso dell’eurozona potrebbe certo innescare un annoso concatenarsi d’eventi che sarebbe il corrispettivo di quel che intravede Munchau. Non siamo però ancora a quel punto. Quel che verrà fuori da questa disperata e irresoluta serie di negoziazioni tra i leader europei ci dirà se l’intero progetto collasserà o meno.  

Forse più interessante in quel che afferma Munchau è che il Trattato di Westphalia del 1648, che concluse la guerra (così come la guerra degli Ottanta anni tra Spagnoli e Olandesi), fu il tipo di “comprehensive revolution”, rivoluzione d’insieme che Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio Europeo, vorrebbe realizzata oggi. Ciononostante, nel caso della guerra dei Trent’anni, la cura fu peggiore del male, sostiene il giornalista del FT. Il trattato di Westphalia, secondo Muchau, creò un “equilibrio instabile” che “portò alla frammentazione dell’Europa continentale, seguita da 300 anni di completa carneficina”.

Scommetterei sul fatto che numerosi storici credono che la nascita del concetto di Stato sovrano che essenzialmente emerse dal Trattato di Westphalia fu, di fatto, uno dei grandi successi europei. L’accettazione del principio in base al quale ogni sovrano potesse determinare la religione del proprio Stato (cuius regio, eius religio) – il quale trovava menzione già nel Trattato d’Asburgo del 1555 – fu anche precondizione per la nascita della libertà di religione come diritto. Ora, se è vero che il resto del XVII secolo e la maggior parte del XVIII furono periodi di guerre senza controllo tra gli Stati europei, è anche vero che fu l’azione degli Stati sovrani che mise fine al tentativo napoleonico di forgiare un Sacro Romano Impero sotto suo controllo. Ciò consegnò alla storia, con buona pace di Munchanu, un secolo di pace diffusa, sommariamente nel periodo che va dal 1815 al 1914, senza alcuna significativa minaccia per il sistema nel suo insieme. Le guerre della Germania del 1914-45 furono proprio la manifestazione di un desiderio non solo di ridisegnare la mappa dell’Europa, ma anche un tentativo, non dissimile da quello di Napoleone, di unire il continente con le armi.

Oggi l’Europa ha di fronte a sé un gran nodo: ovvero se un sistema di continua diluzione della sovranità nazionale volto alla creazione di un governo pan-europeo sia più efficace, stabile, e giusto rispetto a un sistema nel quale un’ancora viva sovranità di più Stati sovrani permetta loro di determinare il proprio destino. I tentativi del passato di creare una Pax Romana in Europa furono tutti dei fallimenti o portarono a risultati disastrosi. Le paure di Munchau di divisione dovrebbero essere temperate da ben altra paura ovvero da quella delle conseguenze di maggiore consolidamento forzoso.

Tratto da National Review Online

Traduzione di Edoardo Ferrazzani