Gli italiani sempre meno preoccupati dal gas di Putin

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Gli italiani sempre meno preoccupati dal gas di Putin

Gli italiani sempre meno preoccupati dal gas di Putin

08 Giugno 2022

Il gas di Putin? Per gli italiani è un problema relativo. Il 38 per cento dei nostri connazionali continua a essere preoccupato dalle ricadute sui consumi della guerra in Ucraina. È il dato che emerge dal report FragilItalia realizzato da AreaStudi Legacoop-Ipsos. Quasi 4 italiani su 10 pensano che ridurranno i consumi. In particolare per abbigliamento, energia, carburanti.

Il sondaggio è stato condotto su un campione rappresentativo della popolazione, per testare l’evoluzione della percezione relativa agli effetti del conflitto in Ucraina sull’economia italiana. Colpisce un dato, però, quello relativo alla preoccupazione per la riduzione delle forniture di gas.

In questo caso, rispetto alla fine di febbraio, cioè al deflagrare del conflitto con l’invasione russa della Ucraina, la preoccupazione degli italiani si riduce sensibilmente. Di ben 17 punti, scendendo al 39 per cento. Insomma, nonostante la propaganda fatta passare in mezza Europa sul fatto che senza il gas di Putin saremmo rimasti al freddo e al gelo, gli italiani vanno avanti, complice l’arrivo della bella stagione.

I governi europei compreso il nostro si sono già mossi per diversificare le fonti dell’import di energia. E adesso quello che andrebbe chiesto agli italiani è se davvero gli sembra sostenibile il modello ambientalista che abbiamo visto in azione negli ultimi anni. Quello del No a tutto.

No al nucleare, manco a parlarne. No allo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi presenti nel nostro Paese e in Adriatico. No alle pale eoliche e no alle biomasse. Forse a fare un sondaggio del genere si scoprirebbe che è questa malintesa idea di ambientalismo a preoccupare davvero gli italiani, più del gas di Putin.

L’ideologia declinista che ci ha legato mani e piedi a un regime corrotto e guerrafondaio. I No che bloccano tutto. Ne sa qualcosa il ministro Cingolani.