Gli Obama, le battaglie progressiste e il marketing

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Gli Obama, le battaglie progressiste e il marketing

19 Maggio 2019

Lo scorso anno Barack e Michelle Obama hanno siglato con Netflix un accordo pluriennale, per la distribuzione di film e serie tv, che saranno prodotte attraverso la Higher Ground Productions, società fondata dagli stessi coniugi per entrare a gamba tesa nel business delle produzioni e dei film.

Come era prevedibile, il loro obiettivo sarebbe quello «far pensare in modo diverso, per aiutare ad aprire i cuori e le menti». Ancora, come riporta il The Guardian, l’ex Presidente ha dichiarato recentemente il loro scopo: «abbiamo creato Higher Ground per rafforzare il potere del racconto. Per questo sono entusiasta dei nostri progetti. Attraverso temi come la razza, le differenze di classe, la democrazia, i diritti civili e altro ancora pensiamo che queste produzioni non siano soltanto intrattenimento ma un modo per ispirare, educare, unire le persone». A queste originalissime tematiche, non poteva non aggiungersi una critica non troppo velata alla politica dell’attuale Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: infatti – sempre stando a quanto dice il sopracitato quotidiano statunitense – una delle serie tv, intitolata “The Fifth risk” e tratta dal libro del giornalista del New York Times Michael Lewis, tratterà la gestione Trump del fondamentale Dipartimento dell’energia, dell’agricoltura e del commercio. È comprensibile che la sconfitta elettorale subìta nel 2016 dai Democratici possa ancora bruciare, ma fino a questo punto? I media mainstream americani, inoltre, si sono già chiesti come reagirà The Donald alla provocazione: lui, nel frattempo, ha portato la disoccupazione al livello fisiologico del 3%, rispondendo alle critiche al sapor di bile con fatti concreti e dati reali.

Ad ogni modo, sembra proprio un’altra operazione di marketing messa su dalla pseudocultura progressista americana, della quale, fra l’altro, la piattaforma online Netflix, era già abbondantemente intrisa molto prima degli Obama. Difatti, far andare gli affari a gonfie vele con i temi politicamente corretti più in voga al momento è un copione già visto in America, ma anche in Europa con le t-shirt femministe di Dior e con la guru dell’ambiente Greta Thumberg e, tutto sommato, è abbastanza semplice.

L’obiettivo della coppia esautorata dalla Casa Bianca, inoltre, sembra piuttosto chiaro e sarebbe proprio quello di voler rieducare e riavvicinare quel popolo che, da quel 2016, i sopracitati media hanno iniziato ad etichettare come “razzista, non laureato e costituito per la maggiora parte da operai”, preferendo dei metodi e dei contatti distaccati, come quelli che si possono creare attraverso la produzione e la distribuzione di serie tv. Parlare direttamente con chi ha affrontato e ha sofferto tutti gli effetti collaterali della globalizzazione e della disoccupazione in modo così massiccio da cambiare in modo radicale la propria preferenza elettorale, infatti, sarebbe troppo poco chic. Dunque, l’ex coppia presidenziale sembra proprio volerci dire che se il popolo non ha il pane, occorre dargli diritti civili e serie tv a basso costo.