Gli Ogm sono già tra noi, sbagliato demonizzarli

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Gli Ogm sono già tra noi, sbagliato demonizzarli

17 Ottobre 2007

Il dibattito-disputa sull’utilizzazione e perfino sulla
ricerca e sperimentazione degli OGM in agricoltura dura da molti anni. In
genere posizioni radicali e poco motivate. Peccato, dato che sarebbe utile
portare la discussione sul terreno del ragionamento.

Mi occupo di politica agraria fin da ragazzo, lo faccio
in  Forza Italia sin dalla fondazione ed
ho ricoperto incarichi di governo; 
quindi spesso mi ritrovo a fronteggiare posizioni estreme. Ho ricevuto
attacchi che non  mi hanno condizionato.
Sono in grado di esprimere in pillole la mia opinione:

1) Molti
grilli parlanti pro e soprattutto contro gli OGM non li conoscono; ripetono
fruste litanie e pre-giudicano;

2) Non
tutti sanno che importiamo quantità ingenti di commodities, specie soia, e che
dunque mangiamo anche in Italia OGM e loro derivati;

3) Abbiamo
recentemente riformato la PAC( politica agricola comunitaria) in senso più
liberista e compatibile con le regole della WTO; per questo motivo il
potenziale produttivo dell’agricoltura europea è calato e quindi le
importazioni di OGM cresceranno;

4) Ciò
perché i grandi Paesi produttori di commodities fanno larghissimo uso di OGM:
aumentare le importazioni equivale ad aumentare gli OGM che mangiamo;

5) Paesi
entrati di recente nell’ UE utilizzano gli OGM ed altri nostri vecchi partners
si stanno gradualmente convertendo alle tecnologie più attuali; il mercato UE è
unico, la PAC è unica: occorre dunque assicurare pari condizioni
di partenza per tutti gli agricoltori europei;

6) Il mercato premia gli OGM
free?Pare proprio di no. Al Chicago Board le quotazioni del mais, della soia,
del riso e del colza biotecnologici sono più alte di quelle del prodotto
nazionale fissate a Milano ed in ogni Borsa merci italiana. Ma il nostro
prodotto è rigorosamente OGM free.

7) Ciò accade perché il mercato
se ne infischia delle pregiudiziali ideologiche nostrane e segue  la legge della domanda e dell’offerta. La
domanda è in crescita strutturale perché Cina,India, ed altri importanti Paesi
hanno aumentato il fabbisogno.Inoltre la domanda di commodities per la
produzione di bioetanolo è crescente;

8) Perché dunque vietare la
produzione biotech anche per l’industria bioenergetica? Mica lo bevi l’etanolo;

9) Nessuno ha mai dimostrato che
gli OGM siano nocivi per la salute umana; semmai è certo che con gli OGM si
annulla o si riduce l’utilizzo di sostanze chimiche potenzialmente dannose. Inoltre si evita nello stoccaggio
la formazione di tossine cancerogene;

10) Vero è che la ricerca  e la produzione delle sementi OGM è
sostanzialmente americana. Comprendo che a Mario Capanna,Carlin
Petrini e compagni questo aspetto possa non piacere. Piuttosto che ululare
contro l’imperialismo USA mi parrebbe più costruttivo favorire la ricerca e la
sperimentazione europee ed italiane. In Italia si fa l’esatto contrario, si
bloccano ricerca e sperimentazione e si minacciano di licenziamento i
ricercatori degli Istituti che provano timidamente a fare il loro mestiere;

11) E’ assolutamente vero che
l’agricoltura italiana ha caratteristiche 
e prospettive dominate dalla qualità. E la qualità si raggiunge non solo
nei prodotti di nicchia; diversamente sarebbe una qualità di nicchia, una
“qualità per fighetti”, e ciò contraddirebbe le pulsioni sociali di
quanti ogni giorno fanno proclami politici sulla qualità. Ma se la qualità per
noi è un must, allora mi parrebbe ovvio elevare i suoi livelli, per esaltare le
nostre specificità. Ciò si può fare con una ricerca
applicata alla realtà agricola ed agroalimentare italiana. Il miglioramento
genetico delle piante e degli animali ha una storia luminosa nel nostro Paese;
Padre Gemelli ed il Prof. Malliani usavano le tecnologie della loro epoca, ma è
arrivato il tempo di passare dalla carriola almeno
all’automobile, pur nella consapevolezza che gli altri sfrecciano in jet;

12) Occorre assicurare
coesistenza fra agricoltura convenzionale,biotecnologia e biologica. E’
possibile anche in Italia.Sono ovviamente per la tolleranza zero per la
presenza accidentale OGM in agricoltura biologica. Occorre controllare ben di
più il biologico, talora truffaldino;

13) Etichettatura:la voglio
chiara per informare correttamente il consumatore che deve poter scegliere
liberamente. Esattamente come l’agricoltore o l’industria alimentare.

14) Principio di precauzione: la
sicurezza alimentare è diritto fondamentale. Ma tale principio non può essere artatamente invocato,
bensi’ applicato con rigore scientifico.

Rinvio ad altra data altre
considerazioni.

Un’ultima questione. Esiste un
grave deficit di comunicazione sul punto. Gli anti OGM hanno un esercito di
generali, opliti e media. I pro OGM vivacchiano nella clandestinità. Nella
nostra epoca ciò che è giusto, se comunicato in modo sbagliato, è sbagliato. E
la politica si regola di conseguenza, con poche eccezioni. Stupisce quanto
l’industria biotech e il mondo scientifico non sappiano comunicare e si
facciano travolgere dal conformismo e dall’ignoranza in un oceano di pummarola
biologica.

*Paolo SCARPA BONAZZA BUORA è Senatore della Repubblica, Responsabile Agricoltura Forza
Italia.