Gli scontri tra Pakistan e Afghanistan favoriscono i talebani

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Gli scontri tra Pakistan e Afghanistan favoriscono i talebani

22 Maggio 2007

Le schermaglie tra Afghanistan e Pakistan minacciano di
dividere due alleati nella lotta contro i talebani. Stando al Times di Londra
del 19 maggio, i governi di Kabul e Islamabad si preparano a “una piccola guerra”.
Anche se questa notizia è stata poi smentita dal governo pakistano, i due paesi
si trovano davvero in una situazione di conflitto intermittente.

La tensione è scoppiata il 13 maggio, quando le forze pakistane
hanno cominciato a sparare su Toorgawe, una località afgana dall’alto valore
strategico vicina alla frontiera. Sull’accaduto, le versioni dei due governi
sono ampiamente divergenti. Secondo il ministero della Difesa afgano, le forze
pakistane avrebbero oltrepassato la frontiera e ucciso due civili. D’altro
canto, il governo di Islamabad nega di aver sconfinato e accusa gli afgani di
aver iniziato le ostilità con attacchi agli avamposti militari pakistani nel
nord-ovest del paese. Gli scontri sono poi ripresi a corrente alternata il 17
maggio, ma il giorno stesso il presidente Karzai ha espresso il desiderio di raggiungere
al più presto un accordo per porre fine alle tensioni. Karzai ha inoltre
ribadito il desiderio di organizzare una conferenza internazionale in agosto
per discutere della guerra ai talebani anche con il Pakistan.

Tuttavia, è difficile che i due vicini possano trovare un
accordo duraturo visto che il confine, la cosiddetta “Durand line”, è oggetto
di contestazioni da quando è stato tracciata dagli inglesi nel 1893. La situazione
è resa ancor più complicata dal fatto che il governo afgano accusa Islamabad di
non fermare i talebani quando oltrepassano il confine. C’è anche il forte sospetto
che alcuni elementi del servizio segreto pakistano, l’Inter Services
Intelligence (Isi), stiano attivamente collaborando con i talebani, che già
avevano sostenuto durante la guerra civile degli anni novanta.

Se “la piccola guerra” continua e s’intensifica, le
operazioni della NATO in Afghanistan potrebbero pagarne le conseguenze.
L’esercito afgano è composto solamente da 46,000 soldati e non può permettersi
di allargare il conflitto con il Pakistan. La debolezza dell’apparato militare
afgano è fonte di grande preoccupazione per l’Occidente, che di conseguenza non
vedrebbe di buon occhio l’impiego contro il Pakistan di truppe che altrimenti
Kabul potrebbe utilizzare nella guerra ai talebani. Se la tensione tra
Afghanistan e Pakistan dovesse subire un’escalation, la NATO, Stati Uniti in
testa, sarebbe obbligata ad intervenire per cercare una mediazione tra le
parti. (b.b.)