Gli Usa: il nuovo capo di Al Qaeda è in Iran

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Gli Usa: il nuovo capo di Al Qaeda è in Iran

Gli Usa: il nuovo capo di Al Qaeda è in Iran

17 Febbraio 2023

Secondo il Dipartimento di Stato americano, il nuovo capo di al-Qaeda, Seif al-Adel, sarebbe in Iran. Nonostante la organizzazione terrorista islamica non abbia annunciato formalmente il successore di Ayman al-Zawahiri, gli Stati membri ritengono che il 62enne al-Adel sia diventato il nuovo emiro qaedista. Lo riporta il sito di informazione Amear.News citando diverse fonti internazionali.

Al-Adel è stato un ex ufficiale delle forze speciali egiziane, a suo tempo una guardia del corpo del fondatore di al-Qaeda Osama bin Laden. Nel 1998, al-Adel è stato incriminato e accusato per il ruolo avuto negli attentati dinamitardi contro le ambasciate statunitensi in Tanzania e Kenya. L’americano Counter Extremism Project ritiene che al-Adel abbia contribuito a formare le capacità operative e ad addestrare alcuni dei dirottatori degli attacchi dell’11 Settembre.

Al Qaeda e l’asse del male

Il nuovo capo di Al Qaeda ha una taglia di 10 milioni di dollari sulla sua testa. Dopo gli attentati in Africa, al-Adel si sarebbe trasferito in Iran dove vissuto sotto la protezione delle Guardie della Rivoluzione. Nel 2003, l’Iran mise al-Adel agli arresti domiciliari per poi rilasciarlo in cambio di un diplomatico iraniano rapito in Yemen. Un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato martedì scorso conferma che Adel al momento è il capo di Al Qaeda.

Secondo il report Al Qaeda non avrebbe formalmente dichiarato al-Adel “emiro” per non creare problemi ai Taliban afghani. Questi ultimi, a loro volta, non hanno ancora ammesso che Zawahiri sia stato ucciso da un razzo Usa, in una casa a Kabul, lo scorso anno. Il rapporto delle Nazioni Unite sottolinea anche che la presenza di al-Adel nell’Iran a maggioranza sciita solleva una serie di interrogativi sulle ambizioni di al-Qaeda.

La lotta per l’egemonia nel terrore islamico

Al Qaeda è infatti un gruppo terrorista di derivazione sunnita-wahabita che al momento intende affermare la propria leadership di movimento globale rispetto ad organizzazioni rivali come l’ISIS. Per il Dipartimento di Stato americano aver offerto un rifugio sicuro ad al-Qaeda è un altro esempio dell’ampio sostegno dato dal regime iraniano al terrorismo islamico e alle sue attività destabilizzanti in Medio Oriente e oltre.

La missione diplomatica iraniana alle Nazioni Unite ha contestato queste ricostruzioni, spiegando che si tratta di informazioni “risibili”. L’Iran ha inoltre spiegato che sta facendo degli sforzi per combattere il terrorismo. Non è la prima volta che fonti occidentali segnalano la presenza di leader di alto profilo di al-Qaeda in Iran. Ricordiamo che nel 2020, l’allora numero due di al-Qaeda, Abu Muhammad al-Masri, venne assassinato a Teheran. Nel giorno dell’anniversario degli attentati alle ambasciate in Africa.

Il segretario di Stato americano uscente Mike Pompeo ha affermato nel gennaio 2021 che l’Iran era la “nuova base domestica” di al-Qaeda. Teheran ha liquidato le osservazioni come “bugie guerrafondaie”.