Global warming, solo l’Onu crede ancora all’Ipcc

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Global warming, solo l’Onu crede ancora all’Ipcc

27 Settembre 2013

Secondo il già sbugiardato Ipcc, il panel onusiano sul riscaldamento climatico, la temperatura mondiale dovrebbe crescere fra o,3 e 4,8 gradi entro il 2100. La causa è al 95 per cento ascrivibile a fattori umani. Nonostante lo scandalo con i dati tarocchi e i ghiacciai dell’Himalaya che avrebbero dovuto già sciogliersi e invece sono ancora lì, l’Ipcc ci riprova, forte del fatto che Ban Ki Moon giudica il lavoro del panel "imparziale".

Secondo BKM, "Questo nuovo rapporto sarà essenziale per i governi che lavoreranno per la realizzazione nel 2015 di un accordo ambizioso e legalmente vincolante sul clima", oltre Kyoto ormai scaduto nel 2012. I governo mondiali, secondo gli onusiani, dovranno accordarsi per non superare di 2 gradi °C. Plaudono Wwf, Greenpeace, Oxfam e Amici della Terra, convintissimi che i  cambiamenti climatici sono un fatto reale e proseguono a velocità allarmante, e "sono provocati dalle attività umane, in primo luogo dall’utilizzo di combustibili fossili". Per il segretario di stato americano, Kerry, è un "nuovo campanello d’allarme" per chi "nega la scienza".

Fa niente se l’agenda obamiana contro il global warming è sparita dalla circolazione rispetto alle grandi promesse di qualche anno fa. Fa niente se un’ampia seire di fonti geologiche e documentali dimostra che i cambiamenti climatici sono una costante della storia umana e che in passato ce ne sono stati di ben più rilevanti rispetto a quanto accade da quando l’uomo ha la capacità di incidere sull’ecosistema. Fa niente se proprio grazie al protocollo di Kyoto i governi occidentali hanno adottato provvedimenti costosissimi per mitigare il global warming attribuendolo appunto solo all’uomo, senza ottenere alcunché. In realtà la Natura, non le attività antropiche, governa il clima, ma non ditelo agli ambientalisti o agli onusiani. Rischiate il linciaggio mediatico.