Governo, Alfano in pressing su Letta. Iva non si tocca
22 Giugno 2013
Il vicepremier Angelino Alfano lo dice chiaramente, "Il destino del governo è legato al programma e se non è realizzato il governo non va avanti". Segue un fuoco di fila di dichiarazioni degli esponenti del Pdl e altrettante repliche del Pd e sale la tensione nella “strana maggioranza”. Non è tanto la decisione della Consulta che ha negato il legittimo impedimento al Cavaliere, né il caso della ministra Idem, a mettere davvero a rischio il Governo quanto i temi economici, che restano la bussola del Pdl.
Letta media ma ricorda che senza una intesa il Governo "andrà a sbattere". Al Pdl sono piaciute le parole del premier dopo la decisione della Consulta: “Immagino sia rimasto deluso dalla sentenza della Consulta ma le sue parole pubbliche (del Cav., ndr) sono state senz’altro corrette e collaborative”, ma la strategia pidiellina non cambia, stringere l’esecutivo sui temi economici, accumulare consenso per raccoglierlo in caso di elezioni anticipate. Il Pdl chiede di rivedere la politica fiscale, diminuire le tasse, intervenire sul cuneo fiscale e detassare il lavoro, di togliere l’Imu dalla prima casa e non aumentare l’Iva. Sull’Iva si dovrà decidere entro il 21 luglio, se farla salire di un punto, dal 21 al 22 per cento. In materia potrebbe arrivare un rinvio, all’autunno prossimo.
Il capogruppo alla Camera Brunetta: ”Parole di assoluta chiarezza dal nostro segretario e vicepremier, Angelino Alfano. Dal Popolo della libertà massima lealtà verso l’esecutivo di Enrico Letta, ma i provvedimenti economici devono essere la stella polare da seguire". Reagisce il ministro Franceschini, "Ogni giorno ci sono esponenti politici di maggioranza che minacciano la caduta dell’esecutivo se non vengono adottate determinate misure economiche, ovviamente senza che vengano indicate le necessarie coperture". Secondo Nichi Vendola, "sull’Iva evitiamo un altro colpo alla nuca dell’economia, temo un’esplosione di ribellismo". Nervi tesi, ma il Pdl non molla la presa.