Governo, Berlusconi: “Rinegoziare tutto dopo vittoria Alemanno”

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Governo, Berlusconi: “Rinegoziare tutto dopo vittoria Alemanno”

29 Aprile 2008

 

La storica vittoria di Gianni Alemanno
rimette in discussione la composizione del Governo Berlusconi.

L’inaspettato risultato dell’esponente di An, infatti, ha rimesso
in moto l’occupazione delle caselle per i vari ministeri. Secondo
quanto si apprende da fonti del Pdl, infatti, sarebbe stato lo
stesso futuro presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ad
avviare una riflessione sugli assetti fin qui stabiliti.

Fatti salvi i ministri dell’Economia (Giulio Tremonti), degli
Esteri (Franco Frattini) sul resto della compagine dell’esecutivo
si dovrà stendere un ulteriore supplemento di discussione, anche
se potrebbero riemergere due vicepremier nelle vesti di Gianni
Letta e Umberto Bossi, con il ministero delle Riforme dato invece
a Roberto Calderoli. “Bisogna rinegoziare tutto”, avrebbe detto
il leader del Pdl nel volo di ritorno tra Arcore e Roma.

La vittoria di Gianni Alemanno libera il posto per il quale
sembrava destinato, ossia il ministero del Welfare. E il
ragionamento che viene fatto in queste ore è che per quel posto i
concorrenti sarebbero due: da un lato Giorgia Meloni, con meno
probabilità, dall’altro Maurizio Sacconi, con qualche speranza in
più. Nel tourbillon messo in moto dalla vittoria di Alemanno,
secondo quanto si apprende, finirebbero anche i ministeri della
Giustizia, degli Interni e delle Attività produttive.

L’offerta che il Cavaliere punterebbe a fare domani, con
destinatario soprattutto la Lega, sarebbe quella di chiedere la
‘rinuncia’ al Viminale per Roberto Maroni, per spostarsi sulle
Attività produttive.