Governo blinda Italicum, sarà voto politico
28 Aprile 2015
Con l’autorizzazione a porre, là dove sarà necessario, la fiducia sulla legge elettorale, il Governo apre una partita di natura politica legata alle ultime affermazioni fatte dal presidente del Consiglio.
Renzi ha collegato l’ok della Camera all’Italicum al proseguimento della vita dell’esecutivo, sfidando la minoranza interna del Partito democratico. E da Fassina arriva il primo tweet dei “ribelli”: la fiducia non la voto.
Intanto è bagarre delle opposizioni, che evocano i regimi totalitari (per Brunetta siamo entrati nell’era del “fascismo renziano”), mentre rispuntano la chiamate bossiane a prendere il fucile.
Oggi in realtà si consuma la rottura definitiva tra minoranza e maggioranza del Pd e nello stesso tempo la spaccatura dentro Forza Italia, che mostra tutte le sue contraddizioni.
Porre la fiducia non è stato certo il migliore abbrivio ai lavori parlamentari, come non lo sono le richieste di voto segreto delle opposizioni. Area Popolare pensava a un percorso oggettivamente diverso sull’iter della riforma.
Sappiamo che non è una riforma perfetta, ma come ha ricordato la portavoce di Ncd-Ap, Valentina Castaldini, l’Italicum contiene degli elementi positivi. La riforma rafforza il sistema delle preferenze, garantisce la governabilità del Paese e la certezza di sapere chi ha vinto la sera delle elezioni.
Lo stesso premio di lista, tanto contestato, può servire al Centrodestra per tornare ad essere alternativo alla sinistra e all’estremismo neroverde. Ora si tratta soprattutto di non tradire le aspettative degli italiani.
Nonostante la forzatura impressa dal Governo, bisogna chiudere la partita sulla legge elettorale e completare l’iter delle riforme costituzionali. In caso contrario il rischio è che a uscirne delegittimate siano le istituzioni e lo stesso sistema politico.