Governo. Bossi: “I numeri scarseggiano”

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Governo. Bossi: “I numeri scarseggiano”

29 Dicembre 2010

La Lega di Bossi scalpita e non condivide l’ottimismo profuso da Silvio Berlusconi secondo cui il governo gode ottima salute e può contare su una maggioranza che presto si irrobustirà.

Ma in nome del federalismo, fino a quando non troverà piena attuazione, il Carroccio è pronto a "pazientare" e ad unire il suo destino politico in questo frangente incerto per il governo, ad una maggioranza i cui numeri parlamentari "scarseggiano" e non sono quindi garanzia di vita facile e duratura. Mettendo peraltro a repentaglio il varo di provvedimenti importanti come appunto il federalismo. È il messaggio del leader della Lega Umberto Bossi che questa sera nel corso di festeggiamenti padani a Villa D’Ogna (Bergamo) ha ribadito che per il Carroccio la missione unica resta quella dell’attuazione del federalismo in tutte le sue realtà, a partire da quello fiscale.

"Ho sentito Berlusconi alla tv, Berlusconi parla di grandi riforme e numeri in eccesso: non è proprio così, perchè i numeri scarseggiano. Siamo nella palude romana, ma siamo ancora vivi e stiamo combattendo. Alla fine chi la dura la vince", ha detto il senatur il quale spera che Berlusconi "abbia trovato i numeri", ma – ha ribadito – "siamo nella palude romana e non è facile venirne fuori". Per realizzare il federalismo ficale la Lega dunque, pazienta e resta nei binari istituzionali. Ma sia ben chiaro – ha tuonato – che "ci sono milioni di persone al di sopra del Po che ne hanno piene le scatole e sono pronte a battersi per ottenere la libertà".

Poi ha però mitigato la minaccia con l’invito a "seguire con pazienza il cammino della riforma nelle sedi istituzionali". E, guardando ai numeri del governo in parlamento, ha spiegato che "se andassimo oggi a forzare in certe commissioni, magari il federalismo verrebbe bocciato. Dobbiamo dunque far passar del tempo, perchè ci sia il tacito assenso fino all’ultimo passaggio in consiglio dei ministri: non muoriamo anche se si ritarda un pò". Tutto in nome del federalismo il cui tragitto finale – è il ragionamento del senatur – non deve essere turbato.

Ecco perchè il ministro delle Riforme ha bacchettato i quotidiani del centrodestra (Libero e Il Giornale) che con la nuova campagna contro Fini e il finto attentato possono arrecare danno al federalismo che nella commissione presieduta da Enrico La Loggia vede proprio Fli ago della bilancia. "Bisognerebbe che i giornali sparassero meno", ha detto. "Secondo me – ha aggiunto Bossi – i giornali farebbero bene a vendere un pò meno copie e non fare troppo casino, perchè poi i problemi che fanno contro Fini ce li sorbiamo in commissione: se uno viene attaccato tutti i giorni, non è favorevole a quello che noi proponiamo, anche se non c’entriamo assolutamente niente".