Governo e Regione devono coordinarsi per gestire con efficacia le risorse

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Governo e Regione devono coordinarsi per gestire con efficacia le risorse

21 Febbraio 2011

Modificare l’architettura delle risorse comunitarie e nazionali, creando un nuovo modello di governance alla vigilia di scelte importanti – come la programmazione della spesa europea per il 2013/2020 -, alla luce delle verifiche sull’utilizzo, da parte delle Regioni, dei Fondi per le Aree Sottoutilizzate, i cosiddetti Fas 2000/2006, e dei Programmi Operativi Regionali, Por 2007/2013, finanziamenti non sempre sfruttati al meglio. E ancora, razionalizzare le spese, concentrando gli investimenti su pochi interventi mirati, come l’alta capacità Bari-Napoli, senza più risorse distribuite a pioggia e in un clima di collaborazione tra Regioni e governo centrale, per parlare un linguaggio comune con Bruxelles.

Si è concluso con questi propositi il faccia a faccia tra il ministro per gli Affari Regionali Raffaele Fitto e il governatore della Puglia Nichi Vendola, terzo incontro, dopo Campania e Calabria, del ministro leccese per illustrare il Piano Nazionale per il Sud, per il quale il governo ha stanziato 80 miliardi di euro; occasione, questa, per fare il punto sull’utilizzo delle risorse con cui si alimentano gli investimenti sul territorio.

Una verifica necessaria per condividere alcuni significativi numeri, come i 151 milioni di euro di disimpegno dai Fas 2000/2006, che per la Puglia si potrebbero sbloccare nei prossimi giorni, quanto basterebbe per non chiudere cantieri già aperti. “Abbiamo certificato ciò che è andato in disimpegno”, ha dichiarato il Presidente Vendola, “inoltre abbiamo fatto un approfondimento tecnico su come far quadrare i fondi, concentrandosi su obiettivi strategici”.

Vendola e Fitto hanno fatto il punto, poi, sulle cosiddette “risorse liberate”, ovvero 1,2 miliardi di euro della programmazione comunitaria 2006 dei “progetti sponda”, la cui spesa va riprogrammata entro fine mese. E ancora, 800 milioni di euro, su un totale di 1, 2 miliardi, del Por 20072013 che la Puglia non ha ancora impegnato e che dovrà rendicontare entro il 31 dicembre 2011, pena la revoca definitiva da parte di Bruxelles. “Servono dunque scelte stringenti e chiare”, ha commentato il ministro Fitto, “per costruire un futuro di politiche nuove per il Sud, evitando di sovrapporre programmi diversi e rendendo tutti gli interventi coordinati ed efficaci”.