Governo. Sacconi: “Congiura non andrà a segno, nessuna alternativa”
02 Novembre 2010
di redazione
"Nessuno si illuda, l’ennesima congiura non andrà a buon fine": a respingere ogni ipotesi di ‘ribaltone’ è il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che in una intervista al Sole 24 Ore spiega che "tutti i ministri, tutto il gruppo dirigente del Popolo della Libertà si stringe attorno a Silvio Berlusconi e non accetta l’idea nè di una crisi extraparlamentare nè di un’alternativa di governo in questa legislatura".
Nel definire la Lega un "alleato leale", Sacconi afferma che se poi sul ‘caso Ruby’ si arrivasse a una sfiducia in Parlamento si paleserebbe "il ricorso alle urne", che però il ministro afferma di non ritenere probabile. "Non lo credo perché ho fiducia – dice – che anche i parlamentari di Futuro e Libertà avvertiranno il senso dell’onore e della responsabilità di essere stati eletti in una lista che porta l’insegna di Berlusconi presidente". Nel confermare che si è vicini al varo una di "robusta manovra autocompensativa di crescita dell’entità di circa sette miliardi", il ministro difende l’operato del governo riferendosi alla stabilizzazione della spesa previdenziale e al prossimo traguardo della stabilizzazione della spesa sanitaria, attraverso il federalismo fiscale.
Quanto alle preoccupazioni espresse dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, Sacconi spiega che le sue sollecitazioni si rivolgono "all’attuale governo, nella convinzione – conclude – che solo esso può consentire la continuità della legislatura nella stabilità finanziaria".