Gramellini abbia almeno il buongusto di riconoscere i suoi errori
12 Aprile 2014
di redazione
Si potrebbe anche essere ironici e dire che, purtroppo, Massimo Gramellini, per fare lo spiritoso, ha dimostrato solo di essere ignorante. Ma verso chi ricopre ruoli di rilevanza all’interno di un giornale, corre l’obbligo di essere poco indulgenti per affermare, probabilmente senza nemmeno un sorriso di benevolo o divertito compatimento, che di quello che si scrive, se ne risponde davanti alla gente.
Ed è davanti alla gente che legge, che conosce, che studia e che ha imparato persino a essere critica con i critici, con gli aspiranti ideologi, con i falsi profeti, con i presunti censori e i perbenisti d’occasione, che Massimo Gramellini si mostra esattamente quale è: un ignorante nel senso alto, etimologico, del termine. Un ignorante perché ignora, appunto, che tutti i provvedimenti di custodia cautelare vengono presi dai magistrati e non, per la fortuna di tutti, dal ministro dell’Interno.
Infatti, una volta che la magistratura ha dato la direttiva, la polizia ha fatto il suo dovere, dimostrando che non c‘era stato certamente alcun ostacolo a livello politico e che, triste per lui ammetterlo, Gramellini, oltre che un ignorante, è anche un arrogante. Così, ai politicamente corretti, a quelli che sentenziano con il cielo stellato dentro, che hanno il senso della misura nell’attaccare i nemici preservando gli amici, che pensano di avere buon gusto e buon inchiostro, ricordiamo che riconoscere gli errori, pure in silenzio, è un gesto di eleganza.