Gramellini contro Pillon: così si spalanca la strada all’unisex forzato. Parola di Rotar*

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Gramellini contro Pillon: così si spalanca la strada all’unisex forzato. Parola di Rotar*

Gramellini contro Pillon: così si spalanca la strada all’unisex forzato. Parola di Rotar*

01 Giugno 2021

Il povero Simone Pillon, senatore della Lega, qualche giorno fa è stato manganellato sulla prima pagina del Corriere della Sera da Massimo Gramellini che ha tentato di ridicolizzarlo con l’abusato  riferimento all’entrata ed all’uscita dalle caverne, per aver sostenuto che donne ed uomini possono avere attitudini diverse, per esempio le donne sono più portate a laurearsi in ostetricia piuttosto che in ingegneria mineraria.

Pillon infatti aveva criticato la scelta della Università di Bari di ridurre le tasse per le ragazze che scelgono di iscriversi alle facoltà scientifiche, dove predominano i maschietti, introducendo un precedente che per logica dovrebbe essere applicato agli uomini anche alle facoltà, vedi Medicina e Lettere, dove spopolano le donne.
Evidentemente in Italia c’è chi ha nostalgia di regimi progressisti come la Cina comunista di Mao, che aveva costretto uomini e donne a vestirsi con un unica divisa unisex, o l’Unione Sovietica a suo tempo all’avanguardia con atlete che spopolavano come le famose sorelle Irina e Tamara Press, che si ritirarono dalle gare quando che il comitato Olimpico Internazionale ordinò indagini più penetranti sul sesso di chi si autoproclamava donna.
Può darsi infatti che a Gramellini sia sfuggito, ma a noi no, che proprio due settimane fa l’Espresso ha messo in copertina il disegno di un uomo incinta, immagine simbolo del superamento di una odiosa discriminazione reazionaria e cavernicola che vorrebbe riconoscere soltanto alle donne il privilegio di essere mamme.
A maggior ragione sarebbe necessario un vasto programma per cancellare lo scandalo della prevalenza sui media dei cuochi maschi pomposamente chiamati chef dagli allievi, il dominio delle Miss Italia donne, l’imposizione negli spettacoli TV delle giovani veline al posto di mature velone, l’offensiva prevalenza nella pallacanestro degli alti sui bassi, imponendo magari ad ogni squadra di adeguarsi all’altezza media della popolazione.
In questo senso si è già mosso il Presidente del Distretto 1050 del Rotary, comprendente mezza Lombardia e la Provincia di Piacenza, che si è rivolto ai soci scrivendo in una lettera “Car* Soc*” e salutandoli con un  “Buon Rotary a tutt* Voi”, trasformando così uomini e donne in asterischi per non offendere le associazioni LGBT.
Ma non basta: ci vorrebbe una nuova proposta di legge Zan bis per allargare a  tutti quelli che non si adeguano la norma penale, lasciando nelle mani dei giudici, nel processo, di stabilire se c’è stato o no pericolo di discriminazione nella opinione incautamente espressa.
Così il cittadino dissenziente,  che con il contributo di un certo Gesù Cristo e generazioni di geniali e grandissimi uomini e donne pensava di essere uscito definitivamente dalle caverne, in nome del politicamente corretto rischierà di finire in carcere.